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MotoGP, Tardozzi: "Ducati vuole più visibilità, Liberty Media saprà portarla"

"E' ciò che vogliamo, ma ne gioverà tutto il paddock e attrarrà nuovi sponsor. La MotoGP per Ducati è ancora un banco tecnologico importante. Contenti di vedere tanti piloti Ducati competitivi, Martin, Bagnaia, Bastianini e Marquez: vedo almeno due Ducati sul podio"

MotoGP: Tardozzi:

Intervista di Tiziano Niero

Al termine della prima giornata di libere del venerdì, con Bagnaia e Bastianini entrambi in Q2 assieme a molte altre Ducati, Davide Tardozzi non può che dirsi soddisfatto di questo inizio di weekend ad Austin. Dall'arrivo di Liberty Media alle aspettative sul weekend di gara, abbiamo scambiato due parole col team manager di Ducati.

Con l'arrivo di Liberty Media, cosa ti aspetti nel prossimo futuro, non solo per Ducati?
"Ero a conoscenza della possibilità dell'arrivo di un'azienda leader - spiega Davide Tardozzi - una societò che è stata in grado di innalzare la F1 ad altissimi livelli. Avere questa partnership tra Liberty Media e Dorna non può che essere un bene per il motociclismo. Credo che sia una cosa che faccia piacere a tutto il paddock, il futuro sembra roseo".

Cosa mancava secondo te?
"Forse non è tanto questione di ciò che mancava quanto di ciò che si è fatto sinora, mentre dall'esterno magari si può avere di più la percezione di cosa manca. Non posso dire io cosa manca, ma sarà Liberty Media a dircelo, come hanno fatto con la F1. Evidentemente questa società ha una visione dello spettacolo diversa, come Dorna ha una visione ottima dello sport e lo ha dimostrato in questi anni, ma è chiaro che allargare la visibilità del campionato ad un pubblico più vasto creando nuovi fan e creando nuove situazioni sarà una responsabilità di questa società, mentre Dorna continuerà ad occuparsi della gestione dello sport, che finora ha condotto ottimamente".

Con questa Ducati quasi invincibile allo stato attuale, l'arrivo di Liberty Media potrebbe catapultare te e tutta la Ducati ad un livello ancora più alto di fama. Diventerete delle stars.
"Non siamo stati sempre invincibili - ammette il team manager - ma in effetti la visibilità è ciò che vogliamo. Il fatto che si porti il nostro sport a contatto di un pubblico che al momento non ci segue, credo possa fare bene a tutti. Non è tanto questione di creare questa o quella star, ma che lo sport diventi popolare. Sarebbe un bene per tutto il paddock e attrarrebbe anche più sponsor".

Secondo te la MotoGP è ancora funzionale nella vendita del prodotto o si sta andando verso una situazione più incentrata sul brand come per McLaren?
"Credo che il nostro sport sia ancora intrinsecamente legato alle vendite delle moto. Ciò che sviluppiamo qui in MotoGP viene poi portata in SBK che è l'estremizzazione delle moto stradali di serie. Almeno per Ducati, la MotoGP è sicuramente ancora un banco tecnologico importante, qui facciamo sviluppo che giova a tutta l'azienda".

Che sensazioni hai avuto in questo inizio di weekend qui ad Austin?
"Oggi è andata benino, non c'è mai limite a dire bene e si può sempre andare meglio. Parlando di Pecco ed Enea, hanno lavorato bene e sicuramente domani miglioreranno i loro riferimenti sul giro veloce. Quanto a Martin, ha fatto un primo tempo stratosferico, ma è dallo scorso anno che sta andando veramente forte e in quanto Ducati questo ci fa piacere. Anche Marc Marquez è terzo ed è stato veloce con la GP23, siamo sicuramente contenti come Ducati".

Sarà un fine settimana di strategia, giocato anche sulla scelta degli pneumatici?
"Non credo, ragionevolmente utilizzeranno tutti la media all'anteriore e la morbida al posteriore sia sabato che domenica. Martin ha una esplosività pazzesca nel giro veloce, ma è chiaro che sulle lunghe distanze in gara il discorso è diverso. Nelle ultime gare si è visto che partire forte e porsi in testa sin da subito paga ed è ciò che mi aspetto da lui alla domenica, ma del resto è ciò a cui punteranno anche gli altri piloti, sia Enea, che Bagnaia che Marquez. Saranno tutti competitivi, assieme a Vinales che ha dimostrato di avere qualcosa di speciale qui ad Austin, ma mi aspetto almeno due ducati sul podio".

Ci si aspettava forse di più da Rins, l'anno scorso Bagnaia bruciò un'occasione.
"Lo scorso anno Bagnaia commise un errore, ma Rins fu molto bravo sulla Honda".

La prima curva sembra rischiosa.
"Vero, Rins rischiò molto in quel settore. Credo che domani quel punto sarà davvero problematico, sopratutto nella sprint. Tutti cercheranno di guadagnare posizioni in quel punto".

Un altro fattore di rischio potrebbe essere l'effetto della scia.
"E' vero, come è successo a Martin a Valencia. I piloti devono valutare l'effetto della scia, quando sei così vicino la moto prende velocità e diventa più difficile frenare. Ma questi ragazzi sono dei professionisti, quindi mi aspetto che valutino questo rischio e che non sia un problema in questo fine settimana".

Quali saranno i punti del circuito in cui vedremo potenzialmente più sorpassi?
"Austin ne ha molti, sul termine del rettilineo, all'ultima curva, ce ne sono almeno quattro. Uno dei punti forti di questo tracciato è proprio questo".

Secondo Pernat vincerà Bastianini, che qui già vinse nel 2022 con Gresini.
"E' giusto che un manager lo dica del proprio pilota - scherza - ma sarei anche io molto contento in ogni caso. Credo che Enea sia uno dei piloti che sicuramente sarà sul podio in gara. Magari sul giro veloce è stato meno esplosivo, ma ha un ottimo passo".

A un anno dalla sua introduzione, com'è gestire una sprint race rispetto ad una gara lunga?
"Penso che nell'ultimo anno i piloti abbiano imparato bene a non commettere errori durante la sprint. Errori che potrebbero precludere la domenica o peggio, come accadde nello sfortunato incidente di Bastianini lo scorso anno a inizio stagione. Il problema vero è che è un qualcosa che hanno imparato ma che può ancora succedere, si possono commettere degli errori, lo abbiamo visto anche lo scorso anno in India, ma ho fiducia che non succederà più".

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