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MotoGP, Martin: “La Ducati ha un gran potenziale, ma al momento non posso dare il 100%”

“Devo essere molto gentile con le gomme, per non incorrere in problemi di chattering, ma forse ad Austin abbiamo trovato una soluzione. Vincere a Jerez sarebbe speciale: i miei genitori venivano qui ancor prima che nascessi”

MotoGP: Martin: “La Ducati ha un gran potenziale, ma al momento non posso dare il 100%”

Lasciatosi alle spalle un complesso fine settimana ad Austin, Jorge Martin arriva a Jerez del la Frontera da leader del campionato, con 80 punti e tanta voglia di far bene su una delle sue piste di casa. 

“Quello ad Austin è stato un weekend difficile, anche se sono riuscito a salvarlo dopo la caduta in qualifica. Ho fatto del mio meglio, che si è tradotto in una quarta posizione, ma sono stati comunque dei buoni punti per il campionato” ha affermato il madrileno in conferenza stampa, parlando poi dei suoi obiettivi per questo Round: Il Gran Premio di Spagna qui a Jerez è sempre speciale, e credo di aver già ottenuto un podio qui in Moto2. Salire sul podio è sicuramente un buon obiettivo da cercare di raggiungere su questo tracciato, dove punto anche a migliorare i risultati dell’anno scorso. Ricordo che ero molto competitivo sul passo, ma faticavo a superare. Lavorerò su questo aspetto, per essere più veloce e cercare di salire sul podio in entrambe le gare”.

Per l’alfiere del team Pramac, del resto, salire sul gradino più alto del podio, davanti al pubblico spagnolo, avrebbe un sapore diverso rispetto ad altre gare.

“Credo che vincere qui sarebbe particolare. Ricordo che i miei genitori venivano qui a vedere Crivillé e Doohan ancor prima che io nascessi, quindi sarebbe molto speciale. Ho le farfalle nello stomaco stando qui a Jerez, perché è una pista unica ed è ancor più speciale essere qui da leader del campionato. Però c’è anche Assen che è una pista incredibile. Ci sono tre o quattro tracciati davvero speciali e questo è uno di loro” ha riconosciuto Joge, pronto a lottare: “I punti che ho accumulato sono altrettanto facili da perdere. È una stagione molto lunga e i rivali sono molto agguerriti: Enea e Maverick sono più costanti che mai, poi ci sono Pedro e Marc, che è più veloce che mai, e Pecco che raggiungerà sicuramente la forma strada facendo. Anche Pedrosa farà sicuramente bene, forse non potrà vincere, ma potrebbe giocarsi il podio. Se non fosse preparato, non sarebbe qui. Comunque, anche noi siamo pronti”.

Campione di regolarità, con cinque podi in sei manche, il 26enne ha poi parlato dei fattori che lo hanno portato a essere così costante nel rendimento.

“Già l’anno scorso, da metà stagione in poi, ero sempre competitivo e nelle prime posizioni e credo di aver semplicemente continuato con quella costanza, provando a concentrarmi soprattutto sulla prima parte dell’anno, che è un punto in cui ho sempre faticato - ha spiegato - Sto cercando di lavorare meglio e di mantenere di più la calma in quelle situazioni in cui prima mi innervosivo o facevo fatica, cercando di restare più rilassato e respirare. È questa la chiave”.

I problemi di chattering accusati in prova e in gara, tuttavia, non hanno sempre reso la vita facile a Martinator.

“Per quanto mi riguarda, ho cominciato ad avere problemi già durante la simulazione di gara nei test in Malesia. Pensavamo si trattasse di un problema di gomma, perché a volte capita di trovarne una che non funziona perfettamente. La situazione però si è ripresentata in Qatar, mentre Pecco non ha mai avuto questo problema: era sempre veloce e stampava record dappertutto. Sembrava dipendesse più da me, ma credo derivi tanto dal modo in cui approcci la gara: se parti molto veloce poi soffri - ha spiegato - Non posso spingere al 100%, ma Ducati sta cercando di risolvere, anche perché, se abbiamo raggiunto questi risultati con questo problema, immaginatevi cosa possiamo fare senza. Ritengo che questa moto abbia un grandissimo potenziale, ma al momento devo essere molto gentile con le gomme, che poi si rivelano molto costanti, perché se hai problemi di chattering sin dall’inizio, poi la situazione è completamente diversa”.

Le temperature più fresche previste per questo weekend potrebbero peggiorare le vibrazioni? “Non saprei. È molto imprevedibile. Dipende dalle situazioni, perché è un problema che magari a volte non abbiamo in prova, ma poi si presenta in gara. Appare e scompare - ha osservato Jorge - È difficile da capire, ma sembra che ad Austin siamo riusciti a trovare una soluzione tra sabato e domenica, quindi credo che andrà meglio. Se sarà così, proverò a lottare con gli altri e a ottenere il miglior risultato possibile”.

I primi tre appuntamenti della stagione hanno restituito delle gare e dei tempi molto più veloci rispetto al passato, che potrebbero anche rappresentare un problema su un tracciato stretto come quello andaluso.

“Forse le moto sono migliorate un pochino, ma credo che questo miglioramento dipenda soprattutto dalla nuova generazione di gomme, che abbiamo quest’annoha detto Martin commentando il miglioramento delle prestazioni, senza mostrarsi però preoccupato dal punto di vista della sicurezza: “La pista è molto stretta e i muri sono molto vicini. Sono sicuro però che la squadra di Dorna abbia fatto un ottimo lavoro posizionando gli air fence per ridurre i danni. Spero sarà un weekend sicuro per tutti quanti”. 

La presenza in Rookies Cup del primo pilota polacco di sempre è stata poi un’occasione per lo spagnolo per fare un tuffo nel passato e pensare a cosa direbbe adesso al Martin che un tempo era impegnato nel campionato.
 
“Sono molto contento che ci sia un pilota polacco, perché è sempre bello avere piloti provenienti da altre Nazioni. Ho dei bei ricordi della Rookies anche con Enea, con cui mi sono divertito molto lì - ha affermato - Non c’è tanto che possa dire al me di quei tempi, perché se sono arrivato in MotoGP vuol dire che ho fatto un buon lavoro. Ciò che posso consigliare a un giovane pilota, però, è di approfittare di questa opportunità, perché quando sei un ragazzo non capisci dove ti trovi e magari prendi tutto come uno scherzo o come un gioco. Ma ritego che la Red Bull Rookies Cup sia un’ottima scuola di cui bisogna approfittare per provare ad avere un’occasione per diventare un pilota di MotoGP”.

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