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Espargaro è sicuro: "Non sono alla fine del percorso in MotoGP"

Lo spagnolo dell'Aprilia assicura: "Finché sarò competitivo mi vedrete in griglia". Non tutto però è rosa e fiori: "Gli organizzatori stanno esagerando con il numero di GP".

MotoGP: Espargaro è sicuro:

A Valencia lo scorso 26 novembre ha abbracciato commosso il fratello Pol giunto, suo malgrado, all’ultimo ballo nella classe regina del motociclismo. Per quanto riguarda sé stesso, però, Aleix Espargaro ha rivelato di immaginare tutto tranne che una propria uscita di scena sebbene la MotoGP di oggi sembri un affare per soli giovanissimi.

Con 34 primavere alle spalle, l’iberico non vuole mollare, anzi, è più agguerrito che mai e determinato  a battere chiunque lo affianchi in Aprilia, i consideri che sia nel 2022, sia nel 2023, si è tenuto dietro nella generale un osso duro come Maverick Vinales, chiudendo rispettivamente al quarto  e al sesto posto.

Arrivato a Noale direttamente dalla Suzuki nel 2017, da allora il pilota di Granollers ha raccolto tre successi in sella alla RS-GP e l’obiettivo è fare ancora meglio viste le buone premesse offerte dal team.  “Non penso che il prossimo anno rappresenterà la fine di un ciclo - ha affermato al sito crash.net – A parte l’episodio con Morbidelli in Qatar mi diverto molto qui. Finché sarò veloce, continuerò a gareggiare”.

Grande motivazione e spirito per lo spagnolo, che tuttavia boccia le novità della Dorna. “Ciò che non amo  sono il calendario e il format del weekend. Capisco la posizione degli organizzatori e so che se potessero metterebbero 45 corse, ma dov’è il limite?”, la domanda retorica che sicuramente non è l’unico a porsi.

Dopo due campionati da 20 round, la top class si prepara ad un altro record, ovvero raggiungere quota 22, il che significa, includendo le Sprint Race, ben 44 eventi.

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