La Cassazione scrive la parola fine agli abusi dei gestori delle strade in materia di autovelox. Perché la multa sia valida occorre che la postazione con l'apparecchio di controllo, posizionata a bordo strada, sia preceduta dal cartello di segnalazione e che il dispositivo e la pattuglia siano ben visibili dai motociclisti (ordinanza 6407, emessa dalla sesta sezione civile e pubblicata il 5 marzo).
Ribaltone
Tutto merito di un utente multato, tenace sino a far valere i diritti dei guidatori perfino in terzo grado. Infatti il Tribunale di Livorno aveva accertato che il cartello di avviso della postazione era stato posto a distanza regolamentare, e che tanto bastava affinché il verbale fosse lecito.
Ma la Cassazione, con decisione sacrosanta, ha fatto il ribaltone: "La norma di cui all'articolo 142 comma 6 bis del Codice della strada è chiara”. Cosa dice? Le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità devono essere ben visibili. Altrimenti, il verbale è nullo.
Cosa fare
Se vi multano e la postazione era poco visibile, fate ricorso al Giudice di Pace (dove si è verificata l’infrazione) entro 30 giorni dalla notifica.
Sarà il gestore della strada a dover provare che la postazione era visibile.Può anche darsi che, quando il Giudice analizzi il caso, invii un consulente a verificare la correttezza dei controlli sul campo. Se emergono irregolarità, multa nulla. In più il gestore della strada dovrà rimborsarvi: gli almeno 43 euro di tassa allo Stato per ricorrere di fronte al Giudice di Pace.