McCoy: voglio Silverstone

Il campione australiano ha dato la sua disponibilità ai team HRC e Tech3


La griglia della MotoGP ultimamente è ridotta all'osso. O più probabilmente sono le ossa (rotte) ad aver ridotto la griglia della MotoGP. Nessuno ci può fare nulla, per il momento: se un mondiale inizia con soli 17 piloti, ci sta che se qualcuno si fa male il numero dei partenti scenda al livello minimo, delineato dalla zona punti. Come abbiamo già scritto, nella prossima gara di Silverstone potrebbero partire addirittura in 14, con l'assenza certa di Pedrosa e i forse di Edwards e De Puniet.

A questo punto ci sarebbe un modo simpatico di risolverla senza troppe polemiche, che è quello di chiudere per un week end 'budget e business' nel cassetto e mettere le motociclette orfane di pilota sotto il blasonato sedere di qualche vecchio marpione del gas, di quelli che sono già dentro la leggenda ma non hanno ancora appeso al chiodo la voglia di correre.

In questa panchina 'vintage' della MotoGP, di sicuro non può mancare Garry McCoy, l'uomo che portò il traverso alle luci della ribalta. La sua manager (Stephanie Steinbrecht-Aleix, una simpaticissima signora che sta a Maiorca) lo scorso fine settimana ha inviato una cortese mail alla Dorna, al Team Honda HRC e anche al Team Yamaha Tech3 , comunicando la disponibilità di Garry a rimpolpare la griglia di Silverstone. Purtroppo le possibilità di rivedere l'australiano su una MotoGP a Silverstone sono troppo poche per sperarci, ed è un peccato: Dorna ha risposto altrettanto cortesemente che terranno presente, Honda HRC che metteranno uno dei loro, e Hervé Poncharal che Colin Edwards correrà quasi sicuramente a Silverstone.

'Gaz' McCoy esce da un anno molto difficile dopo la disfatta del progetto con la FB Corse, con cui tra l'altro c'è ancora qualche sospeso. Ora si prepara ad iniziare una nuova vita priva professionale in Australia, la sua terra, dove ha in progetto di creare il McCoy MotorPark per tutti coloro che hanno voglia di andare a girare in moto con lui. E sta anche facendo un corso per diventare professore e insegnare ai bambini!

Chissà se lo vedremo ancora derapare in qualche GP... Quello che è certo, è che il 39enne di Sidney si è già conquistato una sella in prima fila nella storia del motociclismo. E quella nessuno glie la potrà mai sfilare.

 

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