MotoGP: il peso del cambiamento
I 4 Kg in più per le MotoGP hanno rotto gli equilibri all'interno della GP Commision
Scritto da Matteo Aglio - Mer, 07/03/2012 - 11:40
Basta poco per cambiare gli equilibri, anche solo 4 kg, e questo vale sia per la dinamica di una moto come per i rapporti di forza nella Grand Prix Commision. A dicembre, quando piloti e moto rispettavano la pausa invernale, la politica non dormiva e a metà mese fu presa una decisione destinata ad innervosire i costruttori giapponesi, l’aumento di 4 kg al peso minimo delle MotoGP. La proposta era già stata portata in commissione dopo l’ultimo Gp di Valencia, a novembre, ma fu bocciata dall’MSMA, l’associazione che riunisce le Case, che si schierarono all’unanimità contro il cambiamento, esercitando il loro diritto di veto sulle norme tecniche.
La decisione non è però andata giù a Honda e Yamaha che in quella data avevano già completamente definito le moto 2012 che avevano debuttato con i piloti ufficiali mesi prima. Quei 4 Kg in più sono sembrati ai giapponesi una zavorra applicata ai loro prototipi e Shuhei Nakamoto, vice presidente HRC, non ha nascosto la sua posizione: “anche solo un chilo in più ci costringe a vedere la progettazione dell’intera moto, figurarsi quattro quando la moto era stata progettata non tenendone conto”. Anche Masahiko Nakajima, project leader della M1, è sulla stessa lunghezza d’onda della M1, è sulla stessa lunghezza d’onda: “è difficile ormai riesaminare il bilanciamento dei pesi, dovremo aggiungere quei 4 kg alla moto per tutto l’anno”. Una tale modifica del peso sarebbe quindi impossibile se non a costo di riprogettare l’intera moto.
Il mistero rimane sul perché la Ducati abbia deciso di fare marcia indietro e di appoggiare la Dorna in questo cambio del regolamento se per lei i chili in più o in meno erano ininfluenti sotto il profilo tecnico. Si passa al campo della politica e, non essendo le riunioni della Grand Prix Commision pubbliche, ci si può limitare ad ipotesi. Il 2012 sarà un anno cruciale per il futuro della MotoGP, Ezpeleta ha fatto la prima mossa con l’introduzione delle CRT per smarcarsi dall’influenza raggiunto dai giapponesi, che di fatto controllano dalla MotoGP senza però restituire nulla al campionato. A Ducati e Dorna fa quindi comodo un’alleanza contro Honda e Yamaha per ridurne il potere e le certezze in vista della partita che si giocherà nei prossimi mesi.
PARTITA A SCACCHI PER IL FUTURO - L’aumento di peso è un piccolo cambiamento sotto il profilo tecnico, ma potrebbe essere più significativo nei rapporti di forza all’interno della Grand Prix Commision. La Casa italiana mette in pista 4 moto, come le giapponesi, e non può accettare di subire passivamente le decisioni prese da altri. Filippo Preziosi, in una riunione nei primi di test a Sepang, ha puntato i piedi contro la proposta di limitare i giri motore nel 2012 e il fatto di avere appoggiato la Dorna a dicembre potrebbe essere utile in questa battaglia. Ezpeleta, da parte sua, sa che non può più essere ostaggio dei costruttori del Sol Levante, negli scorsi anni ha concesso loro molto e il risultato è stato che due (Kawasaki e Suzuki) hanno abbandonato il campionato in barba ai contratti firmati, mentre quelli rimasti forniscono solo 8 moto, per una griglia di partenza che ha raggiunto i minimi storici. C’è bisogno di una svolta e un alleato come Ducati potrebbe essere fondamentale per imporre la propria linea per il futuro, come potrebbe essere Aprilia, che dopo avere rimesso un piede nel motomondiale con la ART potrebbe ritornare ufficialmente nel 2013.
I pezzi sulla scacchiera si stanno muovendo lentamente ed inesorabilmente e già nei test di fine marzo a Jerez, dove è prevista una riunione fra Dorna e costruttori, il futuro potrebbe già incominciare a prendere forma.