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Prova OHVALE GP2: mamma, mi si è ristretta la MotoGP!

VIDEO - Tra i cordoli di Ottobiano in sella alla GP2, la stessa moto che tanti piloti MotoGP utilizzano per allenarsi. Divertente ma raffinata come una moto da gara: dimensioni piccole, emozioni formato famiglia!

Prova OHVALE GP2: mamma, mi si è ristretta la MotoGP!

Quando Ohvale mi ha proposto di provare la GP2 190 cc sul tracciato di Ottobiano, non ho potuto fare a meno che ridere come un matto. Io che supero i 190 cm in sella ad una moto così piccola? Dai, neanche ci entro! Però la curiosità come sempre ha vinto ed eccomi all’ingresso della pista di Ottobiano in sella a questa GP2, allestita tra l’altro per le grandi cerimonie, perché monta diversi accessori che la rendono ancora più speciale. Cambio elettronico, sospensioni Mupo e tante altre chicche. 

Ma non ci sto pensando, perché l’unico pensiero che mi frulla per la testa riguarda quel gruppetto di ragazzini che sono vicini a me mentre entro in pista. Sembra si stiano allenando per il CIV che correranno proprio in sella a delle Ohvale. Li vedo piccoli, indifesi. Il più grande avrà al massimo 13 anni. Poi ci sono anche degli smanettoni come me, che esattamente come me sembrano troppo grossi per le moto su cui sono seduti. Tra un pensiero e l’altro però il turno inizia ed eccomi tra i cordoli. Ci metto un minimo di tempo a trovare una posizione che mi stia comoda, ed inizio a guidarla come se fosse la più normale delle moto sportive da pista. Mi muovo con il corpo, cerco un ingresso in curva largo per sfruttare meglio l’accelerazione. Insomma faccio esattamente tutto il contrario di quello che si deve fare su queste moto perché mi passano davvero da tutte le parti, proprio quegli innocenti ragazzini che osservavo prima di entrare in pista. Maledetti.

Esco e trovo ad aspettarmi Thomas Barreca, che queste moto le fa correre da anni e mi sta assistendo in pista. Il cazziatone arriva subito: “Guarda che non devi guidarla come se fosse una SBK, muoviti di meno, devi essere più graduale, perché questa Ohvale non pesa 160 kg mentre tu ne pesi 90 ed al minimo movimento la scomponi”. Giusto il tempo di elaborare ed entro per il secondo turno. Mi concentro per cercare di mettere a fuoco i suggerimenti incassati ed effettivamente vedo che la GP2 reagisce meglio quando mi ‘agito’ di meno in sella. Peccato, niente movimenti da libellula.

L’anteriore ha un livello di grip che non ritenevo possibile per queste moto e l’unica difficoltà all’inizio è quella di superare il muro di diffidenza per poi fidarsi. Quando inizio a farlo inizia il divertimento vero, però ancora non mi sento comodissimo in sella. Chiedo un intervento veloce ed allarghiamo i manubri, operazione velocissima che mi permette di sentirmi più a mio agio. Poi sento il posteriore cedere un pelo troppo in accelerazione e aumentiamo  il precarico del mono Mupo per chiudere meglio le curva in uscita. Via in pista di nuovo e queste piccole modifiche si traducono subito in un divertimento tra i cordoli che raramente ho provato nella mia vita da smanettone. La GP2 reagisce benissimo alle modifiche e mi sento anche un fenomeno da soluzione del warm up. Anche se in realtà ci ha pensato Thomas, ma almeno ora posso divertirmi! Posso tentare almeno di difendere l’onore sotto gli assalti del mare di demonietti che sono con me in pista e anche se qualcuno va veramente troppo forte, con qualcun altro me la gioco e mi diverto tantissimo.

Inizio anche a sentire la fatica, le braccia e le gambe leggermente indolenzite e capisco perché tantissimi piloti MotoGP utilizzano questa Ohvale per allenarsi in pista. Lo fanno tutti i ragazzi della VR46, lo fanno tutti gli spagnolo di Andorra. Non si tratta di giocare, ma di fare un allenamento specifico per tutti i muscoli che si utilizzano in moto. Certo, in questo caso la moto è più piccola, i pesi in gioco sono diversi, ma la fatica fisica la avverti ed è del tutto equiparabile a quella che vivi in una normale giornata tra i cordoli. Dopo aver sistemato la moto meglio per le mie esigenze, è il turno di capire come affrontare la pista in modo giusto e quindi chiedo altri consigli a Thomas che mi consegna dritte più che interessanti. Con la Ohvale non devi allargare in ingresso, devi fidarti, stare stretto sul cordolo, fare meno strada possibile. Il difficile è fidarsi all’inizio, perché certe volte ti senti di aver fatto un ingresso troppo garibaldino. Ma in realtà lei mantiene benissimo qualsiasi linea tu voglia impostare, diventa una sorta di lama tra i cordoli.

Dopo quattro turni in pista sono praticamente distrutto, ma mi sono divertito ed ho pensato a tutti gli sforzi che ci vogliono per organizzare una giornata in pista con una sportiva ‘grande’ rispetto alla semplicità che ti mette sul piatto questa Ohvale. La puoi caricare nel portabagagli dell’auto, una giornata tra i cordoli non ti costa neanche 1/4 di quello che spenderesti per una mezza giornata su un tracciato senior e le gomme durano abbastanza da non farti impazzire. Formula perfetta insomma, poca spesa e tantissima resa. Questo se ragiono con la testa di uno smanettone non più in erba, che vuole magari passare qualche giornata tra i cordoli senza doversi svenare.

Poi però mi metto anche nei panni di questo ragazzini che condividono la pista con me. Guidano come se fossero dei piloti fatti e finiti, hanno trovato un passaggio intermedio dopo le minimato per poi passare alle moto ‘vere’ e soprattutto si divertono come dei matti. La formula Ohvale funziona quindi anche per questo e forse soprattutto per questo. Mentre sono fuori dalla pista osservo i piccoli piloti che sono qui con me con la loro moto, con la loro squadra magari. Sento un’emozione onesta, perché vedo solo dei bambini che sognano di diventare piloti e ci mettono tutto l’impegno del mondo, ma appena tolgono il casco iniziano a giocare tra di loro, a prendersi in giro. Mi piace la passione che vedo nei loro occhi e mi piace il modo in cui Ohvale gli permette di viverla con tanta semplicità. Intanto si allenano, corrono e si divertono con questa Ohvale e per me sono fortunatissimi!

Questa è la scheda tecnica della Ohvale GP2 190 cc

Motore: Daytona 190cc, 4T
Carburatore: Dell’Orto PHBH 28 BD (setting dedicato)
Trasmissione: 4 marce
Scarico: collettori acciaio, terminale Arrow in titanio, predisposizione db killer
Ammortizzatore: piggy/back, setting Ohvale regolabile K140
Forcelle: upside down con steli ø33mm, piedini CNC/ Upgrade forcella pluriregolabile
Forcellone post.: in alluminio
Pedane: regolabili
Impianto frenante:
-ant. Brembo, pinza monoblocco, disco 220mm
-post. J.Juan, pinza flottante, disco 180mm
Cerchi: in lega, design Ohvale, ant 2.50×12’’ / post. 3.00×12’’
Pneumatici: Pirelli slick 12’’
Carenatura: vetroresina

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