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Krummenacher: "La SBK non mi fa paura"

Dopo una stagione brillante in Supersport lo svizzero fa il salto di categoria: “nel 2017 saranno in tanti a poter vincere, io punto alla top ten”

Krummenacher: "La SBK non mi fa paura"

Randy Krummenacher è svizzero, ha 26 anni ed usa mettere i suoi capelli castani di lato, precisi e di traverso, esattamente come ha fatto durante tutta la stagione in sella alla Kawasaki ZX6R numero 21 con la quale ha vinto una gara ed è salito sul podio due volte.

In lizza tutto l’anno per il titolo Supersport ed arresosi solo nel finale, il bravo e simpatico Randy, che ha corso anche in 125 ed in Moto2, traccia le differenze tra le Suter e le Kalex motorizzate Honda CBR600 e la sua verde Ninja 600:preferisco il telaio della Supersport, è più morbido, quindi, mi ha infuso subito un gran feeling; le gomme Pirelli intagliate hanno molto più grip delle Dunlop che utilizzavo in Moto2, così al primo test ero subito pronto per andare forte. In Australia ero preoccupato perché non sapevo in che posizione avrei potuto concludere la gara… speravo in un podio, invece, ho addirittura vinto!”

Quindi, la Supersport è più ‘meritocratica’ della Moto2?

Sì. Per lo meno, questo è ciò che ho vissuto io. Negli ultimi anni in Moto2 ho fatto tanta fatica ed ho sofferto. Quando correvo lì mi giravano per la testa tanti pensieri fastidiosi: la moto non era aggiornata, il team aveva pochi soldi per i test, avevamo grandi limitazioni. Nella Supersport non è così, anche perché, ho trovato nel team Puccetti una squadra preparata e professionale, la Kawasaki ZX6R era una moto già veloce e tutto il ‘pacchetto’ era completo per fare bene”.

Dopo la vittoria inaugurale è seguito un altro podio; poi, è arrivata la squalifica ad Imola (la moto di Randy perdeva liquido e i commissari l’hanno fermato), questo ha influito sul tuo morale oltre che nella classifica?

Certo. Se penso al mio campionato, però, posso dire di essere stato fortunato; per vincere un mondiale tutto dovrebbe essere perfetto e per me non lo è stato. Oltre alla squalifica, mi sono rotto la spalla ad Assen e questo episodio mi ha condizionato non poco. Durante la pausa estiva mi sono sottoposto ad un intervento chirurgico che è andato bene. Quindi, sono stato fortunato ed aver finito in terza posizione mi soddisfa; certo, avrei voluto vincere questo campionato ma, più o meno, ho raggiunto l’obbiettivo che avevo in testa ed ho corso la mia migliore stagione di sempre”.

Aver avuto al tuo fianco Sofuoglu è stato difficile o stimolante?

Eh… lui aveva già vinto il campionato con la Kawasaki, lui è una star in questo paddock… io ero un rookie e speravo di instaurare un buon feeling con Kenan. È stata un po' dura per me e non tutti i weekend sono stati facili… Sofuoglu non è un cattivo ragazzo ma ha un carattere molto forte… diciamo che ho imparato molto da lui e con lui. Ma il prossimo anno sarà differente e sono molto contento”.

Appunto, il prossimo anno sarai il solo pilota di Puccetti in SBK...

“Non vedo l’ora! Il mio meccanico sta lavorando molto per allestire la moto per il primo test ma non è una cosa semplice da fare: la SBK è più simile ad un prototipo che a una moto di serie. Servono tante ore di lavoro e tanti aggiustamenti sono indispensabili per prepararla ed io non voglio presentarmi ad un eventuale test con un mezzo finito a metà. Preferisco aspettare un po' ed avere la mia ZX10R completamente pronta, sicuramente a dicembre avremo un test e stiamo decidendo la data e la pista dove effettuarlo”.

Lo hai detto tu: la SBK è più vicina ad una MotoGP che ad altro… cosa ti fa paura di questa categoria?

Non sono preoccupato, non temo la SBK. Ho un bel team, avrò molto materiale simile a quello degli ufficiali ed avrò un riding coach per migliorare il mio stile e la mia carriera in questa categoria, sicchè, è tutto pronto per poter essere veloce. Sicuramente avrò molto da imparare, ma sto lavorando sodo e lo farò sempre per essere al meglio possibile delle mie capacità”.

Avrai ancora al tuo fianco Andrew Pitt?

Certamente, Andrew è una persona molto importante per me. Lui ha vinto due mondiali Supersport, ha vinto in SBK ed ha ottenuto diversi podi. Pitt ha anche corso in MotoGP, la sua esperienza e la sua calma sono fondamentali per me; mi sento tranquillo e concentrato su ciò che devo fare quando lui è al mio fianco ed ho il massimo rispetto per Andrew”.

Cosa pensi della SBK 2016 appena conclusa?

Sicuramente la ZX10R è una moto per andare molto forte ed è consistente e valida in ogni tipo di situazione; per me Johnny Rea è stato l’eroe, ha fatto un grande lavoro per tutta la stagione, ha dimostrato di avere un carattere davvero forte. Nelle Superpole il migliore è stato Tom Sykes, che sul giro secco è imbattibile, ma in gara Rea è stato più concreto: il suo modo di trattare le gomme è più ‘soft’ rispetto a quello di Sykes e questo aspetto ha fatto la differenza nei giri finali”.

Sono loro due i migliori?

Ah, no: c’è anche Chaz Davies! Lui ha vinto le corse infliggendo agli avversari gap di oltre 4 o 5 secondi, impressionante”.

Quindi nel 2017 saranno in tre a giocarsi il campionato?

Mmm, no. Saranno di più. Io penso che il prossimo anno i piloti che potranno vincere saranno 10, il livello della competizione sarà altissimo ed ho molto rispetto per i miei avversari. In tanti andranno forte: Bradl e Hayden con la nuova Honda, Davies e Melandri con la Ducati, Laverty con la Aprilia e, naturalmente, la coppia Kawasaki ufficiale. Sono tutti grandi piloti e…”

E…?

Il mio obbiettivo è quello di entrare nella top ten. Non sarà per niente facile, lo so. Avrò, come detto, avversari molto forti e veloci contro i quali dovrò confrontarmi ma io voglio provarci e sto lavorando tanto per riuscirci. Sono molto carico e farò tutte le cose in programma con molta calma, step by step”.

Ti stai allenando molto?

Certo: per prepararmi faccio motocross, flat track, vado in bicicletta, corro a piedi, mi alleno in palestra…”

Ebbene, a “Krummenator” non manca nulla per iniziare al meglio la sua nuova avventura in SBK.

 

 

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