Tu sei qui

MotoGP, Rossi-Vinales: luna di miele ad orologeria

In 15 stagioni di MotoGP solo 3 volte il compagno di Rossi ha fatto meglio di lui. I nomi e i piazzamenti

Rossi-Vinales: luna di miele ad orologeria

Ci sono due domande che attendono una risposta a poco più di due settimane dal ritorno in pista, nei test di Sepang, della MotoGP.
La prima, ovviamente, riguarda la competitività della nuova coppia Lorenzo-Ducati; la seconda è invece relativa al nuovo compagno di squadra di Valentino Rossi, Maverick Vinales.

Vale, infatti, ha sempre provato a far valere la legge del capobranco con i suoi occasionali team mate, tanto che in 15 stagioni di MotoGP solo tre volte il compagno di squadra di Rossi è riuscito a fare meglio di lui. Ed è sempre stato Jorge Lorenzo.
In vent'anni di carriera Valentino Rossi ha avuto al suo fianco ogni tipo di compagno di squadra. E se all'inizio, da esordiente, non ha certo potuto scegliere quando l' Aprilia in 250 gli affiancò due cagnacci come Tetsuya Harada e Loris Capirossi,  dallo sbarco in 500 in avanti è stato più fortunato.

Al debutto, nel 2000, ebbe infatti un team tutto per sé, ma poi arrivarono in rapida successione un collaudatore di lusso, Tohru Ukawa e poi l'allora sconosciuto campione americano Nicky Hayden.

Il giapponese non fu mai un problema per lui. Vale ci giocava. Solo una volta gli andò male, nel 2002, in Sud Africa. Mentre Rossi si divertiva ad intraversare la sua RC211V Honda, Tohru ne approfittò e vinse.

Anche con Hayden mai un problema, anche quando passato alla Yamaha se lo ritrovò come avversario e perse contro di lui il titolo mondiale nel 2006.

Gli anni migliori, senza dubbio, furono però i primi con la Yamaha. Quelli con Carlos Checa e poi Colin Edwards.
Con l'ex due volte iridato della Superbike nacque anche una bella amicizia che continua tuttora.

Quando Texas Tornado si trovò al fianco l'ancor giovane Valentino ne comprese subito la grandezza e fu a tutti gli effetti un secondo pilota. Lo ammirava come raramente accade fra campioni e Rossi ricambiò nel 2006 mettendo il veto sull'arrivo di Casey Stoner che poi andò dapprima in Honda con il team LCR e da lì in Ducati. E finì, come sappiamo, con un titolo mondiale.

L'inimicizia con l'australiano iniziò praticamente da li.
I tempi però erano maturi per l'arrivo di un compagno di squadra scomodo, il primo: Jorge Lorenzo.

Al suo arrivo, nel 2008, il maiorchino aveva lo status di seconda guida: non disponeva dello stesso identico materiale del caposquadra ma ciò non gli impedì di vincere in Portogallo e di collezionare altri cinque podi.

Fu così, complice la diversa scelta di pneumatici – Rossi pretese le Bridgestone mentre Lorenzo rimase con le Michelin – che il box fra i due venne separato da un muro.

I rapporti non migliorarono, lo spagnolo si conquistò sul campo la parità tecnica, così dopo il primo titolo iridato di Jorge, nel 2010, Vale cambiò aria passando in Ducati dove ritrovò il più mite Hayden.

Il resto è storia di oggi: tornato in Yamaha i rapporti con Lorenzo sono migliorati, ma i due si sono sempre a malapena sopportati e alla fine del 2016 le loro strade si sono divise di nuovo con l'approdo di Jorge in Ducati.
Al suo posto in Yamaha è arrivato Maverick Vinales, che l'anno passato con la Suzuki ha vinto il Gran Premio d'Inghilterra,
"Sono molto contento della scelta che abbiamo fatto – disse il numero uno di Yamaha, Lin Jarvis il giorno dell'ufficializzazione dell'accordo - certo quando si perde un campione del mondo, quale è Jorge Lorenzo, è difficile trovare un rimpiazzo. Avevamo due opzioni: un pilota esperto ed uno giovane. Ovviamente l'esperto era Pedrosa, il giovane  Vinales, che comunque è sempre stato il nostro obiettivo numero uno".
All'indomani della sua prima vittoria sembra che Jarvis, come fu per Lorenzo, abbia avuto ragione un altra volta: Maverick è un vincente. Ma Rossi che si troverà al fianco un 21enne come la ha presa?

"Vale ha rispettato la nostra decisione ma non ha avuto parte in essa. Ovviamente noi dovevamo assicurare un futuro alla Yamaha", ha spiegato il manager inglese.

"Maverick è uno tosto – ha ammesso recentemente nella sua cerchia Valentino - e può ancora migliorare molto. Sono un po' preoccupato perché è un altro compagno di quelli buoni, ha 21 anni e andrà migliorando. Sono comunque contento perché saremo un team molto forte, io ho l'esperienza dalla mia, lui è giovane e siamo due buoni piloti. Questo passaggio è stato molto negativo per Suzuki, ma molto positivo per Yamaha".

Per il momento Vale e Maverick vanno d'accordo. Lui non è un'estroverso alla Marquez, è più riservato, ma non chiuso quanto Lorenzo. Può essere una buona combinazione.

L'unica cosa a preoccupare è la confessione di Lin Jarvis sulle motivazioni che lo hanno spinto in Yamaha.

"Non è qui per diventare una star o per denaro, vuole solo diventare il campione del mondo, essere migliore. E' questo che ci ha convinto".
Da parte sua lo spagnolo ha aggiunto: "ho scelto la Yamaha perché essere al fianco di Valentino è una occasione unica per un giovane pilota di imparare dal migliore".

Quanto tempo passerà fra la luna di miele e la luna di fiele?

 

Articoli che potrebbero interessarti