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MotoGP, Dovizioso: devo iniziare a preoccuparmi delle gomme

"Tutte le mescole sono uguali e non c'è margine per adattare la moto". Sulle condizioni della pista: "l'hanno rovinata, bisognava prevenire"

MotoGP: Dovizioso: devo iniziare a preoccuparmi delle gomme

Fra Austin e la Ducati non c’è mai stato una grande intesa e le cose non sembrano cambiate neppure quest’anno. Dopo i primi due turni di prove libere, Dovizioso è 8° a un secondo da Iannone ma soprattutto da Marquez. Andrea di aspettava di faticare questo fine settimana, ma ha trovato anche altre poco piacevoli sorprese ad attenderlo.

La situazione non è facile - ammette - sicuramente il disegno della pista non ci aiuta ma neanche le sue condizioni. Purtroppo siamo in una delle piste più belle del campionato ma con queste buche diventa davvero brutta, non possiamo spremere le nostre MotoGP. È un vero peccato”.

Sono i soli problemi?
Forse neanche le gomme ci aiutano. Stiamo assistendo a una situazione un po’ particolare: sia in Argentina che qui, non c’è la normale differenza tra pneumatici morbidi, medi e duri. Si può andare forte sia con la più soffice che con la più dura, questo significa che non c’è una vera differenza e questo complica il lavoro di tutte le squadre”.

In che senso?
Chi parte veloce ha un vantaggio perché non c’è margine di adattamento della moto alle gomme. Gli pneumatici funzionando in un solo modo, non hanno aderenza e finisce lì. Per noi, in questo caso, non stanno funzionando bene e rendono la nostra vita un po’ più difficile di quanto già sia”.

Cosa non sta funzionando?
In un regime di monogomma,  con la possibilità di avere tre opzioni diverse, è importante avere più differenza tra una mescola e un’altra. Ogni moto ha esigenze diverse e si dovrebbe assecondarle al meglio. Non voglio trovare scuse, ma questo ci condiziona”.

Potrebbe farlo anche per tutta la stagione?
L’anno scorso non eravamo andati forte né in Argentina né qui, per questo motivo non voglio allarmarmi, però non si può aspettare di arrivare al Mugello per dire che inizia il nostro campionato. Non è così che si vince. Non voglio preoccuparmi ma devo farlo per cercare di capire se ci sia una soluzione e se quello che penso è la verità”.

Petrucci è stato molto duro commentando lo stato della pista.
Forse Danilo ha un po’ esagerato perché siamo abituati bene, però è troppo complicato guidare su una pista in queste condizioni. Non voglio entrare troppo nel dettaglio, ma c’è un motivo per cui si è arrivati a questa situazione e bisognava prevenirla. Si sapeva che il fondo era stato fatto in un determinato modo, che in questa zona piove molto e che quindi poteva succedere una situazione del genere. Non voglio dare colpe, ma ci troviamo con una pista rovinata e non penso spenderanno milioni di euro per riasfaltarla.

C’è il rischio di non venire più a correre ad Austin?
“Sicuramente tutti i piloti si lamenteranno in Safety Commissione e dovremo aspettare le risposte di Ezpeleta. È lui a sapere quali siano le dinamiche, bisogna essere realisti e non credo che non torneremo più qui. Così però è brutto, ci eravamo lamentati già l’anno scorso”.

Guardando alle tue prove, è andata meglio o peggio di un anno fa?
Siamo in linea con le prestazioni dello scorso anno, ma ci sono più piloti che vanno forte”.
 
Dovrai giocare in difesa?
Nei confronti di Marquez sì (ride) Però c’è ancora un giorno, anche se forse pioverà e non potremo lavorare. Non ha comunque senso arrivare a delle conclusioni dopo il primo giorno, penso che siamo messi un po’ meglio di quanto si è visto ma non siamo neppure a un paio di decimi dal migliore”.

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