"Bisogna riavvicinare i giovani ai cinquantini"
Parla Andrea Dell'Orto, Presidente EICMA che quest'anno punta sui giovani che "vogliamo vicini non solo allo smartphone ma anche alle moto"
Scritto da William Toscani - Gio, 28/06/2018 - 20:01
I giovani e la prima moto. Un binomio sempre meno frequente sulle strade di tutti i giorni, davanti alle scuole o ai bar e luoghi di aggregazione in generale. La moto a 14 anni per tante generazioni era la meta ambita, l'Eden da conquistare dopo le fatiche scolastiche, il primo passo verso quella voglia di libertà indipendenza e, diciamolo, anche per poter esibire quell'arma in più in fatto di appeal nei confronti dell'altra metà del cielo, il pubblico femminile. Ed il che non guasta, mai.
I NUMERI - La serie storica del sell-in nella fascia di cilindrata dei ciclomotori evidenzia come si sia passati dalle circa 685.000 unità del '98, anno di picco massimo del più recente passato, ai 23.874 pezzi del 2017. Dal '99 al 2001 il mercato ha avuto un primo tracollo, passando dalle 551.000 unità alle 175.000, dovuto ad una inevitabile saturazione, oltre ai minori aiuti derivanti dagli incentivi statali. Un secondo trend al forte ribasso poi è arrivato dal 2008, con l'inizio dell'epoca degli smartphone ed al tempo stesso con l'inizio della crisi economica, si è passati da 123.000 ai numeri nelle consegne dello scorso anno (dati ANCMA).
Ecco che lo smartphone, anche alla luce dei maggiori rischi che si corrono sulle strade (traffico in aumento, asfalti killer), diventa la soluzione più sicura e più economica (anche optando per i devices più costosi) per genitori e figli.
Un lavoro dunque che punta, e punterà, molto sui giovani ed al prossimo EICMA dovremmo avere dei segnali in tal senso. E l'augurio è che questo lavoro si svolga toccando tutto ciò che ruota attorno al (fu) magico mondo della prima moto. Le generazioni passano i motociclisti invecchiano ed il nuovo, per il momento, non avanza.