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MotoGP, Mir: "non siamo ancora al massimo del potenziale della Suzuki"

L'iridato uscente in prima fila: "Dopo i test di Misano e dopo essermi preso una pausa, ho ritrovato il giusto ritmo, ma sopratutto ho ritrovato il piacere di guidare, quando ci si diverte tutto diventa più facile"

MotoGP: Mir:

Non è una vittoria ma quasi, per Joan Mir in sella alla sua Suzuki. Dopo una stagione a tratti sofferta e combattuta l'ex campione maiorchino conquista la prima fila dietro alle due Ducati ufficiali con meno di due decimi di scarto dalla pole. Un risultato a lungo atteso in questa stagione non solo da Joan ma da tutta la Suzuki che in questa stagione ha avuto come tallone d'Achille proprio la fase di qualifica.

Questa prima fila è un risultato atteso da tempo, sappiamo quanto sia importante partire in una buona posizione in MotoGP ma per te come pilota ,sopratutto dopo un weekend partito molto bene, devi sentirti molto soddisfatto.
"Si, sono molto contento del risultato. Già dai test dopo Misano siamo riusciti a trovare una soluzione col setup della moto che ci ha permesso un ulteriore passo in avanti e con delle buone condizioni qui a Portimao sembra che tutto stia andando per il verso giusto. Tuttavia penso che il nostro potenziale non sia ancora stato raggiunto, sia io che la moto possiamo dare ancora di più, ma per ora le sensazioni per la gara di domani sembrano buone".

Spesso ti sei trovato a dover partire nelle retrovie, questo risultato ti faciliterà il lavoro nelle prime fasi della gara, sei d'accordo?
"In genere partire dietro significa avere poche chance di vincere una gara, al massimo si cerca di arrivare sul podio. Partire in prima fila apre maggiormente ad una possibilità di vittoria, ora non resta che vede cosa succederà domani".

Rispetto alle difficoltà riscontrate nelle ultime gare cosa è cambiato?
"Come ho detto, a Misano e ad Aragon il potenziale già si intravedeva ma dovevamo ancora capire bene come far funzionare assieme tutto quanto. Credo che dopo le ultime due gare, dopo i test di Misano e dopo essermi preso una pausa, ho ritrovato il giusto ritmo, ma sopratutto ho ritrovato il piacere di guidare, quando ci si diverte tutto diventa più facile e in questo fine settimana ho avute delle ottime sensazioni fin da subito".

Tuttavia anche se questa è la tua prima fila in MotoGP in questa stagione, non sei sembrato particolarmente felice del risultato.
"Il risultato non centra, è per via del piccolo incidente con Alex Marquez, quando non riesco a dare il massimo tendo ad arrabbiarmi, sopratutto con me stesso. Ora quello che è importante è riuscire a mantenere questi risultati".

Puoi parlarci dell'accaduto più nel dettaglio, cosa è successo?
"Alex mi ha seguito sia nelle FP3, nelle FP4 ed anche durante le prima fasi delle qualifiche. Per me non è assolutamente un problema fintanto che non mi ostacolano. Tuttavia proprio durante le qualifiche quando stavo completando il giro per riscaldare gli pneumatici e poter partire col giro lanciato, ha deciso di superarmi durante la frenata per poi andare largo, e questo mi ha fatto arrabbiare".

Hai parlato di aver trovato una nuova soluzione  che ha migliorato il vostro setup dopo i test di Misano, puoi parlarcene più nel dettaglio?
"Abbiamo fatto dei test modificando alcune geometrie della moto, ma la differenza principale l'ha fatta la seconda evoluzione del nuovo dispositivo. Nella sua versione precedente il guadagno in accelerazione spesso era equiparato dalle perdite e dai rischi durante le frenate brusche. Ora nella sua nuova accezione il margine di guadagno rispetto a prima è aumentato e questo sta facendo una grossa differenza senza alcun dubbio".

Ieri hai parlato di aver avuto bisogno di una pausa dopo la scorsa gara a Misano, puoi entrare più nel dettaglio sulle tue motivazioni?
"Come ho già detto, ho deciso di staccare dallo sport per una settimana, per riprendere le energie e ritrovare l'equilibrio mentale necessario per affrontare le ultime due gare. Dopo Misano mi sono sentito completamente spaesato, ne avevo bisogno".

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