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MotoGP, Taramasso (Michelin): "La nuova gomma anteriore arriverà nel 2024"

"Nel 2023 una nuova costruzione per la posteriore. Questo per noi è l'anno della semplificazione, i piloti avranno meno pneumatici tra cui scegliere"

MotoGP: Taramasso (Michelin):

Per Michelin il 2022 è un anno di semplificazione, se devo scegliere una parola per definirlo”. Piero Taramasso, responsabile di Michelin sui campi di gara a Sepang corre da un box all’altro, ascolta tecnici e piloti e osserva con soddisfazione la lista dei tempi. Quando si va veloci, il merito è anche delle gomme e Michelin sembra avere trovato in MotoGP una stabilità che non vuole perdere.

Per questo motivo, non è attesa una rivoluzione per quest’anno.

Proporremmo la stessa gamma dell’anno scorso ma semplificata - spiega Taramasso - Nel 2021, tra gomme anteriori e posteriori, avevamo più di 45 opzioni diverse, nel 2022 solo 31. Vogliamo che per i piloti sia più semplice capire i vari pneumatici, abbiamo tolto quelle specifiche più selettive, che lavoravano su range di temperatura più stretti, e abbiamo tenuto solo le mescole più polivalenti e più facili da usare. Pensiamo che potremmo avere le stesse prestazioni, ma con una gamma più facile da interpretare che ci permetterà di produrre e trasportare meno gomme, a tutto beneficio dell’ambiente”.

È l’unica novità?
No, i piloti avranno meno gomme fra cui scegliere per il fine settimana di gara. Nel 2021 al posteriore avevano a disposizioni 6 morbide, 5 medie e 4 dure, quest’anno avranno lo stesso numero di morbide ma 4 medie e 3 dure. Nel 2023 vorremmo toglierne un’altra ancora, ne stiamo parlando con i team e Dorna”.

La gomma posteriore introdotta nel 2020 ormai non rappresenta più un problema?
Ormai la hanno digerita tutti, hanno capito come farla funzionare al meglio. L’ultima a riuscirci è stata Honda, anche perché Marquez ha avuto i suoi problemi. Con questa carcassa riusciamo a utilizzare delle mescole più morbide, quindi con maggiore grip, avendo comunque una migliore durata, come abbiamo dimostrato l’anno scorso. Per questo non abbiamo cambiato nulla.

L’evoluzione comunque continua?
Abbiamo una nuova costruzione, per il posteriore, che avevamo fatto provare ai piloti già l’anno scorso nei test di Barcellona, Misano e Jerez. L’abbiamo portata anche qui a Sepang e la proveremo ancora un paio di volte nell’arco della stagione, se funzionerà potremo introdurla nel 2023”.

Per quanto riguarda il nuovo anteriore, invece?
C’è stato un po’ di ritardo nello sviluppo per due motivi. Il primo è stato la pandemia che non ci ha permesso di fare test, il secondo è l’evoluzione delle moto. L’aerodinamica è sempre più importante e i piloti stanno cercando di adattarsi cercando di frenare più forte e più tardi, hanno capito che è in quell’area che possono guadagnare di più. Ci siamo accorti che sulla gomma anteriore i carichi stanno aumentando sempre di più e stiamo lavorando perché lo pneumatico offra più supporto e nello stesso tempo sia meno sensibile in scia, in modo che non salga troppo temperatura e pressione. Il primo prototipo sarà pronto a fine 2022, per essere poi provato nel 2023 e introdotto nel 2024.

L’aerodinamica non ha cambiato solo le moto ma anche le gomme.
Sì, lo stile di guida dei piloti ora è diverso privilegiando la frenata”.

In questi test abbiamo visto tantissimi piloti girare sotto il 1’59”, come si va dietro a questa escalation?
Un limite non c’è, bisogna studiare tutti i dati e anticipare le direzioni che verranno prese. È uno sviluppo continuo, gara dopo gara, test dopo test, giorno dopo giorno, senza perdere mai il filo”.

Questo campionato, Covid permettendo, avrà 21 GP. Cosa significa questo per Michelin?
A livello logistico è molto difficile, anche perché ci sono tante gare di fila, addirittura tra Aragon e il Giappone non ci saranno pause. Bisogna essere bene organizzati e anticipare sia la produzione che la spedizione delle gomme”.

Nel 2023 Ducati entrerà in MotoE, anche Michelin continuerà con le moto elettriche?
Stiamo parlando con Dorna, il contratto non è ancora firmato ma probabilmente potremmo fare un annuncio nelle prossime settimane. Per il 2022, continueremo a proporre delle mescole ‘green’, con una percentuale di materiali rigenerati e naturale sempre più elevata. Avremo delle nuove mescole che proveremo a marzo e Jerez e, se andranno bene, le introdurremo già in questa stagione”.

Questa svolta verde potrà coinvolgere anche la MotoGP?
Non si potranno usare esattamente le stesse mescole della MotoE, ma stiamo lavorando con la stessa filosofia. Già oggi, nelle mescole della MotoGP, usiamo il 20% di materiali rigenerati, mentre il MotoE arriviamo al 50% con l’obiettivo di raggiungere il 100% nel 2030”.

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