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MotoGP, Vinales: "Adattarmi all'Aprilia è come reimparare a camminare"

"La moto va bene, io ho bisogno di tempo. Debole mentalmente? Non sono un robot, ma la pressione di aiuta a progredire e sono sulla strada per essere un Maverick migliore"

MotoGP: Vinales:

“È come dovessi imparare di nuovo a camminare in modo diverso” con questa immagine Maverick Vinales descrive le sue difficoltà di adattamento all’Aprilia. Dopo avere corso sulla RS-GP 5 gare lo scorso anno e i test invernali, era lecito aspettarsi da uno spagnolo un inizio differente per il 2022, ma il cammino è ancora lungo. Non è tanto il 12° posto in Qatar a preoccupare, quanto 20 secondi abbondanti pagati dal compagno di squadra Aleix Espargarò (4° al traguardo).

Per ora è importante non avere obiettivi, soprattutto in termini di risultati - ha spiegato Maverick alla vigilia del GP di Mandalika - Il mio adattamento all’Aprilia è complicato, soprattutto quando arrivo in un circuito in cui non l’ho mai guidata prima, mi riesce difficile spingere nel modo giusto”.

Vinales sa che è lui a dovere impegnarsi.

Sto lavorando sodo - ha assicurato - La moto funziona bene, lo dimostra Aleix che è il mio riferimento. Ho ancora bisogno di tempo, in Qatar è stata dura anche perché le aspettative erano alte. Devo fare sì che tutto diventi automatico nella guida, nello scorso GP ho capito cosa fare e so che in MotoGP può cambiare tutto da una gara all’altra. Sono sicuro che qui in Indonesia andrà meglio”.

Lo spagnolo ha anche respinto le accuse di chi lo addita come debole dal punto di vista mentale.

Ho una vita fantastica, non potrei immaginarne una migliore - ha risposto - A volte ti aspetti di trovarti in una posizione migliore e i risultati non arrivano, non siamo robot ma che non significa che sia debole mentalmente. So quali sono i miei problemi e dove devo migliorare, perciò lavoro con una psicologo come lo faccio con un trainer, con i miei meccanici, fa parte del gioco. A volte è difficile gestire la pressione, tutti si aspettano che vinca, da una parte è bello sentire questa fiducia da parte della gente, dall’altra quando non ci riesci è difficile. La pressione, però, ti permette anche di migliorare e io sono sulla strada per essere un Maverick migliore anche se non è facile”.

Mandalika potrà rappresentare un passo in quella direzione?

“I test erano andati bene, ma devo ancora adattarmi alla moto e in un turno di 40 minuti è difficile. Devo reimparare a camminare”.

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