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Tech Test Yamaha MT-09: armonia elettronica, completa e semplice

VIDEO - Approfondiamo il funzionamento e la personalizzazione degli interventi elettronici sulla naked di Iwata e su tutte le funzioni di un display semplice e moderno

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GPOne Tech Test è la nuova rubrica di GPOne.com in cui verranno analizzate le dashboard delle moto più evolute in modo da valutare l’offerta in termini di features tecnologiche, le personalizzazioni degli interventi elettronici e le possibilità di personalizzazione offerte al pilota.

Nel primo test valuteremo la nuova MT-09 2021/2022, un modello che rappresenta uno step evolutivo sostanziale rispetto a quanto visto con la generazione precedente, in particolare dal punto di vista dell’elettronica. Più che di un semplice restyling si dovrebbe parlare di una moto totalmente nuova. La MT-09 2021/2022 è stata completamente ripensata da Yamaha. Adesso è più completa, incisiva e sicura. 

Yamaha MT-09 - Migliorata in tutto

I miglioramenti non si limitano al nuovo CP3 e al telaio Deltabox, ma annoverano anche (e soprattutto) una piattaforma inerziale a sei assi che completa la MT-09 con un pacchetto di controlli elettronici da prima della classe. Per gestire questo nuovo cervello elettronico arriva anche uno schermo TFT a colori che risulta sempre leggibile, anche sotto la luce diretta del sole.

Yamaha ha equipaggiato la MT-09 con quattro utilissimi controlli elettronici. Si parte dall’ABS (che Yamaha chiama BC, Brake Control) che ora è anche di tipo cornering, se impostato sul valore più alto (2). In alternativa (se impostato su 1) opererà come un ABS tradizionale. Ancora una volta Yamaha non consente di escludere completamente l’ABS, neanche solo al posteriore, una scelta che deluderà i più smanettoni che dovranno tornare a rimuovere l’apposito fusibile dal sottosella.

Il secondo controllo è forse il più utile per i piloti meno esperti, ossia il TCS. Anche in questo caso, grazie all’introduzione della IMU, il controllo della trazione sarà di tipo cornering e offrirà un intervento meno invasivo rispetto al passato. La potenza di erogazione verrà infatti limata progressivamente in base all’angolo di piega e alle condizioni dell’asfalto. Il TCS della nuova MT-09 opera su 3 livelli (più alto è il valore e più il TCS sarà invasivo) a cui si aggiunge il livello 0 che disattiva completamente il controllo della trazione. Sarà utile sapere, però, che in tal caso saranno disattivati anche tutti gli altri controlli ad eccezione dell’ABS.

Troviamo poi l’SCS, ossia il controllo anti-scivolamento della ruota posteriore. Anche questo controllo è configurabile su tre livelli e disattivabile, ma opera in armonia con il TCS e permette uscite di curva allegre con il minimo rischio. L’unica pecca è purtroppo il mancato intervento sulla ruota anteriore. 

Come quarto ed ultimo controllo la nuova MT offre il LIF, ossia il controllo anti-impennata. Ma siamo seri? Su una MT-09? Beh si, perché alla fine questa 09 è più cattiva della precedente, ha una posizione di guida leggermente più caricata in avanti, un telaio di derivazione sportiva e vi farà capire sin da subito che non disdegna un uso anche meno da fun-bike e più pistaoiolo. Da questa prospettiva anche l’anti-impennata può essere un’aggiunta interessante per migliorare il tempo sul giro, ma anche per concedersi degli appaganti monoruota controllati impostando il valore al minimo (1 su 3). 

Yamaha MT-09 - Armonia elettronica

Tutta l’elettronica della MT-09 2021/2022 lavora in armonia e può essere gestita al volo dal blocchetto sinistro della moto dal menu “TCS-Mode”: qui abbiamo due valori di default, 1 e 2, che imposteranno tutti i controlli (TCS, SCS, LIF) rispettivamente ad 1 e a 2. In alternativa potremo configurare la modalità TCS “M” in cui stabilire interventi diversi per ogni controllo. Ad esempio si potrà impostare il LIF su 1, il TCS su 3 e l’SCS su 2. Questa modalità potrà però essere attivata esclusivamente a moto ferma, mentre lo switch tra TCS Mode 1 e 2 potrà avvenire anche in movimento, ma a gas chiuso.

L’altro capitolo riguarda invece le mappe motore. L’ultima MT-09 ne aggiunge una alle tre del modello precedente e con l’occasione viene anche cambiata la nomenclatura: dalle vecchie A-STD-B si passa semplicemente ad 1-2-3 e la nuova 4. La mappa 1 offre una risposta precisa del gas, la mappa 2 è una buona via di mezzo (sconsigliata comunque in città) e la 3 rende la moto più docile, riducendo quasi del tutto l’on-off. La mappa 4 agisce invece sui cavalli della MT-09, riducendoli a 100 da 119. Questa agisce, in sostanza, da mappa rain garantendo, in abbinata con i controlli elettronici impostati al massimo, una discreta sicurezza anche con asfalti particolarmente bagnati o non in perfette condizioni. 

Nella prova su strada abbiamo trovato abbastanza comoda l’interazione con il blocchetto di sinistra, che gestisce il TCS-Mode e le mappe motore, mentre è sicuramente più scomoda l’interazione con il blocchetto sinistro. Qui il controllo è affidato ad una rotella che supporta anche la pressione, proprio come fosse un tasto. Andrà utilizzata per modificare le informazioni visualizzate sullo schermo (ad esempio per nascondere la temperatura dell’aria e mostrare il consumo medio) ed è proprio in scenari come questi che diventa davvero scomoda, specialmente quando si viaggia a velocità medie o elevate. Da fermi il discorso cambia e questa rotella ci porterà anche all’interno del menu più avanzato della MT-09.

Da questo menu potremo gestire diversi aspetti, tra cui settore l’ABS in modalità standard o cornering, disattivare o attivare il Quick Shifter, impostare la visualizzazione del cambio marcia, attivare la modalità “Tempo sul giro” per la pista, impostare le unità di misura, regolare la luminosità dello schermo, modificare l’orario e altro ancora.

L’elettronica della MT-09 di terza generazione è davvero completa e gestibile, ma va segnalata una mancanza che forse si poteva evitare. Non sarà forse un problema di rilievo sulla naked di Yamaha, ma dato che elettronica e display sono condivisi anche con la viaggiatrice Tracer 9, sicuramente avrebbe fatto piacere la presenza di un sistema per la connessione dello smartphone alla moto che però, purtroppo, qui manca.

Nel complesso, però, il “Tech Voto” per la hyper naked di Iwata non può che essere alto. Ci attestiamo infatti su un 8/10 che premia il lavoro svolto dall’azienda giapponese per evolvere un prodotto di successo come la MT-09 donando ai piloti più sicurezza e maggiore flessibilità degli interventi elettronici.

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