Tu sei qui

MotoGP, Pol Espargarò: "Non mi riconoscevo allo specchio, ho pensato di smettere"

Il pilota della GasGas è tornato nel paddock di Assen dopo il gravissimo incidente di Portimao: "per un mese non ho potuto mangiare, senza mia moglie e le mie figlie non sarei sopravvissuto. Ora voglio solo correre e dimostrare la mia velocità"

MotoGP: Pol Espargarò:

Dopo il terribile incidente di Portimao, Pol Espargarò è tornato nel paddock. Non è ad Assen per correre, ma per salutare la sua squadra e ringraziarla del suo supporto. Il pilota spagnolo ha sofferto tanto in questi mesi, nell’incidente aveva riportato gravissime fratture, tra cui le più importanti a vertebre e mandibola. Ora il peggio è passato e il sorriso è tornato a illuminare il suo volto.

Volevo rivedere tutti dopo questi tre mesi che credo siano stati duri per tutti, per la squadra, per l’azienda, per me - inizia il suo racconto - A essere onesto, mi sarebbe piaciuto correre al Sachsenring, magari già al Mugello, ma dopo gli ultimi esami i dottori mi hanno detto che è meglio aspettare”.

È stato un infortunio gravissimo.
È stato come essere sulle montagne russe, con tanti alti e bassi. Dopo la caduta, in ospedale, avevo talmente tante fratture che non riuscivo a capire nemmeno quale fosse la più dolorosa, soffrivo tantissimo, ero pieno di medicinali. Quando li hanno diminuiti, ho iniziato a capire da dove arrivasse il dolore ed è stata dura. Avevo male alla bocca, al collo, alla schiena, alle costole, il fatto che in 3 mesi quella situazione sia sia risolta è stato un miracolo, sono contento. Passavo ore e ore nella camera iperbarica, ormai mi sembra casa mia (ride)”.

In qualche momento hai pensato di smettere?
Sì, sicuramente. È stato un infortunio molto grave, nell’ultimo mese non pensavo ad altro che ritornare in moto, ma quando ero in ospedale è stata dura. Mia moglie e le mie figlie mi hanno aiutato. In tutta la mia carriera mi ero fatto male e poi tornato a correre, è una parte di questo lavoro, quella brutta”.

Certi pensieri ora sono spariti?
Più o meno. Non vedo l’ora di tornare, ma devi guardare anche alla realtà, non mi era mai capitata una cosa del genere. È diverso dal rompersi un dito o una mano e sicuramente farò più attenzione quando sarò in moto in certe situazioni.

Quanto ti ha aiutato la mia famiglia?
Mio fratello Aleix c’è sempre stato per me, quando volevo sapere qualcosa delle corse lo chiamavo. Devo anche ammettere che non avrei mai creduto che KTM e GasGas mi sostenessero in questo modo, ha fatto tante cose che voi non conoscete e non me lo sarei aspettato”.

Qual è stato il momento peggiore che hai dovuto affrontare?
Credo quando sono uscito dall’ospedale, avevo la bocca completamente chiusa, non potevo aprirla nemmeno di un millimetro. Per un mese ho bevuto solamente delle zuppe e perdevo 2 chili e mezzo a settimana, una follia, perché non avevo grasso, perdevo massa muscolare. Avevo male, mi dicevo che dovevo guarire, mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, non era la mia faccia, non era il mio corpo”.

Ora quali sono le tue condizioni?
Mi sono rotto tre vertebre, la 6 è guarita piuttosto in fretta, ma la 8 era spezzata in 4 parti, si è anche accorciata e quindi è servito più tempo per guarire. Ho perso un centimetro e mezzo di altezza, non è un gran problema perché sono già sposato (ride). In due o tre settimane sarà completamente a posto e più dura di prima. I medici mi avevano detto che avrei avuto bisogno di 7 mesi per una guarigione completa, mi ho ridotti a 4 ed è stato fantastico”.

Marquez ha detto che nei momenti difficili la routine aiuta, sei d’accordo?
Sì, io sono un pilota che si allena molto perché ti permette di svegliarti ogni mattina con un obiettivo, è come andare in ufficio. Anche mia moglie e le mie figlie mi hanno aiutato, senza di loro non avrei potuto sopravvivere. Non riuscivo nemmeno a mangiare senza mia moglie e le mie figlie mi hanno aiutato da un punto di vista mentale, non mi lasciavano un minuto libero, le portavo a scuola, giocavo con loro”.

Hai pensato a cosa è andato storto in quella caduta?
Non penso che sia il momento di trovare un colpevole, il primo sono io perché sono caduto. La gomma era fredda dopo la bandiera rossa, non era il momento giusto per spingere, stavo faticando, ci sono state tante circostanze. Nella curva a destra precedente a quella dell’incidente, Vinales arrivava molto veloce ed ero andato largo per farlo passare, quindi non avevo scaldato lo pneumatico, poi quando ho provato a spingere è successo quello che successo”.

Il tuo rientro è previsto a Silverstone, come ti preparerai nelle prossime 5 settimane?
“Sarò molto occupato, sarà come fare degli altri test invernali (ride). Ho in programma di andare a girare in diversi circuito, allenarmi, recuperare un po’ di chili, ora peso meno di quando correre in 125, non riesco a vedermi allo specchio (ride). Ora sto recuperando anche lo spirito giusto e sono pronto”.

Pensi già al futuro, con Acosta che vorrebbe un posto nel team?
È un loro problema, non mio (ride). Io ho un contratto di due anni e non ho mai pensato a certe cose. KTM e GasGas per me sono una famiglia, ci sentiamo in continuazione e ci confrontiamo. Sono solo concentrato su recuperare e tornare, dimostrare con i miei risultati che merito di restare. Se non ce la farò, allora mi metterò da parte e sarò contento che un giovane prenderà il mio posto, ma non in questo momento.

Le tue priorità per il futuro sono cambiate?
Non in questo momento, voglio sono risalire in moto e vedere quanto veloce sarò. Penso di poterlo fare e se ci riuscirò lavorerò fino a fine anno per l’azienda. Credo di meritarmi un bel risultato entro fine stagione”.

KTM sembra avere fatto dei passi avanti, anche Fernandez ha mostrato buone prestazioni.
Augusto ha portato molta energia positiva nel box, mi piace molto. La moto è cambiata moto. Fino ai GP di Argentina e America non ero così preoccupato di non correre, perché non stavano facendo dei grandi risultati, ma poi sono arrivati ed è stato doloroso (ride) È stato difficile guardare le gare dalla TV con Miller veloce, io ero stato al suo livello nei test”.

Com’è stato rivedere la tua squadra?
Devo ringraziare Folger, al Sachsenring sarei dovuto tornare ed era via con la sua ragazza, l'hanno richiamato all'ultimo minuto. Mi mandava messaggi prima di ogni gara. Non potevo chiedere di più da loro e dai ragazzi del team, ieri sera è stato bellissimo”.

Articoli che potrebbero interessarti