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SBK, Bautista ammette: “Dopo Sepang ho pensato al ritiro”

“La wild card in MotoGP doveva essere un sogno e invece si è trasformata in un incubo. Sono arrivato a Sepang e non potevo guidare. Se nei test pre-stagionali avessi avuto le stesse sensazioni avrei smesso di correre”

SBK: Bautista ammette: “Dopo Sepang ho pensato al ritiro”

Più che Phillip Island, sarà il Montmeló la cartina tornasole del livello di competitività di Alvaro Bautista in questo 2024. Su una pista tradizionale come quella catalana, il 39enne spagnolo è sempre riuscito a fare la differenza sui suoi avversari, dominando l’intero weekend di gare negli ultimi due anni. Tante sono però le incognite alla vigilia di questo primo Round europeo della stagione, a cui Bautista si affaccia dopo una due giorni di test che non si è conclusa con l’esito sperato e un inverno condizionato dalla zavorra aggiunta alla sua Ducati e dagli strascichi dell’incidente sofferto nei test dello scorso novembre a Jerez. Un highside che ha avuto conseguenze importanti per Alvaro, il quale ha riportato un’ernia alle vertebre cervicali C6-C7 e una protusione discale a quelle C5-C6.

“Leggere la diagnosi fa paura, ma la mia sensazione era ancora peggiore. Quello che doveva essere un sogno, la wild card in MotoGP con una buona moto e dopo alcuni buoni test, si è trasformato in un incubo - ha raccontato l’alfiere Ducati in un’intervista concessa alla testata spagnola Mundo Deportivo - Dopo l’incidente stavo bene, ma dopo qualche giorno ho iniziato ad avere dei fastidi, non avevo più forza nel braccio. Sono arrivato lì e non potevo guidare. Raramente ho sofferto così tanto. Ho cercato di stare tranquillo e sabato l’ho detto al team, che se ne era accorto dalla telemetria. Domenica ho affrontato la gara per rispetto nei confronti della squadra”.

Una situazione difficile da affrontare, al punto da spingere Bautista a valutare l’ipotesi di appendere il casco al chiodo

“Tutto l’inverno è stato molto duro, a dicembre la situazione è peggiorata. Ho persino pensato che se nei test pre-stagionali avessi avuto le stesse sensazioni che avevo a Sepang avrei smesso di correre. Era impossibile guidare in quel modo” ha ammesso il pilota Ducati, che poco alla volta è riuscito a ritrovare la giusta condizione:  “Fortunatamente ho lavorato molto bene con il mio fisioterapista e a gennaio ho fatto un grande passo avanti, che mi ha permesso di avere forza nel braccio, anche se avevo qualche fastidio al collo e alla schiena. In Australia ho ritrovato il feeling con la moto che mi è mancato quest’inverno e a poco a poco sto tornando. Non sono partito da leader, ma sono comunque molto contento perché ho visto una categoria che mi piace, che mi ha motivato e mi ha dato più voglia di continuare a lavorare e migliorare, perché voglio essere al livello per lottare per la vittoria ad ogni gara”.

Tutti stimoli che potrebbero spingere il pilota iberico a prolungare il suo accordo con la Ducati. Proprio come si aspetta il suo capotecnico Giulio Nava, che nel nostro Bar Sport aveva ammesso di non credere in un suo ritiro a fine 2024. 

“Questo perché Giulio non mi ha parlato a dicembre - ha commentato ridendo Bautista, che compirà 40 anni il prossimo novembre - L’età è la cosa meno importante, l’importante è che io continui a divertirmi, che io continui a divertirmi e a guidare come piace a me. Quest’inverno ero molto preoccupato per le mie sensazioni, ma adesso mi sono ripreso e sono abbastanza motivato. Dovrò prendere presto una decisione, anche per la squadra. Aspetterò due o tre gare. Voglio correre a Barcellona, provare a sentire appieno le sensazioni, e poi vedremo cosa succederà”.

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