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SBK, Petrucci: “Vincere è impossibile con Bautista, ma abbiamo fatto il primo passo”

“Sono contento per la squadra, ma non sono soddisfatto. Forse dovrò aspettare che Alvaro si ritiri per vincere una gara, ma sono qui con una missione e voglio coronare il mio sogno”

SBK: Petrucci: “Vincere è impossibile con Bautista, ma abbiamo fatto il primo passo”

Quello a Donington Park è stato un fine settimana da incorniciare per il team Barni Racing. Dopo aver festeggiato i suoi primi due podi in Supersport con Yari Montella, la squadra di Marco Barnabò ha gioito per il terzo posto artigliato da Danilo Petrucci nell’ultima gara della SBK. “Sfortunatamente, Marco se n’è appena andato e non c’è nessuno per pagare le birre. La festa sarà per la prossima volta, intanto berrò un sacco di birra da solo” ha detto Danilo ridendo, a fine gara. 

Un risultato frutto della caparbietà del 32enne di Terni, risalito dalla settima alla terza posizione con una rimonta poderosa, soprattutto nella fase finale della corsa.

“Abbiamo continuato a lavorare questo fine settimana e, anche se questo tracciato era praticamente nuovo per me, mi ricordavo che fosse una bella pista, scorrevole e vecchio stile, come quelle in cui correvo l’anno scorso in America. Mi piacciono molto questo genere di tracciati, ma a essere sincero non mi aspettavo di essere così forte, soprattutto nel finale. È stato strano quando ho superato Gerloff, perché ero veloce in alcuni punti, ma lento in altri dove si poteva superare, ma poi penso di aver realizzato l’occasione che avevo davanti a me e quando ho visto che mancavano sette giri, e avevo solo due piloti davanti, mi sono detto che avrei dovuto provarci - ha raccontato Petrucci - Ero abbastanza veloce nella parte iniziale del circuito e sono veramente felice perché era andato tutto storto a Misano. Abbiamo firmato una bella prestazione ieri e il potenziale era quello per salire sul podio”. 

Una prestazione inattesa, che è riuscita a riportare il sorriso sul volto di Danilo dopo le difficoltà e i dubbi di inizio stagione.

“Non attendevo niente da queste gare. In Misano ero abbastanza sorpreso della performance e non me l’aspettavo qui, perché tutti dicevano che è una brutta pista per la Ducati. Sono state tre gare difficili, ma mi sono sentito bene sin dalla prima sessione. Faccio molta fatica nell’ultima parte, dove ci sono i tornati lenti, perché peso 95 kg con la tuta da gara ed è tosta muoversi con tutto questo peso, ma per il resto è uno dei circuiti migliori per me - ha sottolineato Petrux - Sicuramente fatico tanto quando le gomme sono nuove, ma la mia moto è molto costante e sono riuscito a girare in 1’26” fino a fine gara. Sono molto contento, perché all’inizio dell’anno non ero certo di aver preso la decisione giusta tornando in un Mondiale, perché è nuova sfida, in cui devi sempre imparare nuovi tracciati, nuove gomme e nuovi avversariHo smesso di correre in MotoGP nel 2021, dicendo che avrei fatto come gli elefanti e sarei andato a morire da qualche parte nella Dakar, ma poi ho vinto anche lì e mi sono detto che forse ci sapevo ancora fare in moto. Scherzi a parte, sono felice soprattutto per la mia squadra, che ha faticato in passato. Ricordo che era davvero un buon team quando ci correvo nel 2011 e questo risultato è per tutta la squadra e per Marco Barnabò, che è davvero un grande appassionato di moto e si merita il meglio”.

Felice per il risultato di Gara 2, Danilo non nasconde però di essere approdato nel Mondiale SBK con ambizioni ben diverse da un terzo posto.

“Sapevo di avere un buon passo e nell’ultimo passaggio mi sono detto che alla fine ce l’avevamo fatta, ma non sono comunque soddisfatto, dato che ho detto anche ieri che sono venuto qui per vincere almeno una gara, perché ho deciso di correre nel Mondiale per essere uno dei grandi nomi che sono riusciti a ottenere almeno un successo in MotoGP e in Superbike - ha detto Petrucci - La realtà è stata abbastanza difficile da fronteggiare, e non ho nascosto che avevo pensato di tornare alla Dakar o negli Stati Uniti, perché mi piace stare davanti, però ho una missione, che è proprio quella di vincere almeno una gara”. 

Pensieri che sembrano aver ormai smesso di affollare la mente del ternano, concentrato sulla realizzazione del suo obiettivo.

È praticamente impossibile vincere con Alvaro, che è davvero di un altro livello, ma abbiamo compiuto un primo passo in quella direzione ed è una buona cosa. Forse dovrò aspettare che si ritiri per vincere una gara, senza considerare Toprak, Johnny e un sacco di altri nomi, ma voglio coronare il mio sogno di vincere una gara qui e poi vedremo. Se vedrò di poter lottare per il campionato, magari deciderò di restare oltre” ha affermato l’alfiere del team Barni, che non nasconde di aver sottovalutato il livello della Superbike: “Tutti pensano che la MotoGP sia il vertice del motociclismo, ma devi essere nel Mondiale SBK per capire che piloti come Toprak, Alvaro e Johnny sono come i primi in MotoGP. Toprak è relativamente giovane, ma ci sono tanti altri ragazzi molto giovani e desiderosi di stare davanti. Sono affamati e vogliono batterti, perché tu hai vinto in MotoGP e sei un pilota esperto. È piuttosto dura e non ho paura di dire che pensavo sarebbe stato più semplice e che mi manca ancora ciò che volevo”.

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