Tu sei qui

MotoGP, India estrema per Espargaró: “Non avevo mai raggiunto i 198 battiti al minuto”

“È stata una delle gare più difficili della mia vita, se non la più dura. Ho dovuto rallentare per finire il Gran Premio” ammette Pol, parlando dello sforzo sostenuto sul circuito di Buddh

MotoGP: India estrema per Espargaró: “Non avevo mai raggiunto i 198 battiti al minuto”

Con condizioni climatiche estreme e un tracciato tecnico e impegnativo, il Gran Premio dell’India ha messo a dura prova i piloti della MotoGP, che si sono trovati ad affrontare 21 giri di gara con circa 33°C di temperatura dell’aria, 39° sull’asfalto e un tasso di umidità del 65%. 

Circostanze che hanno messo a rischio la tenuta fisica degli alfieri della Top Class, come ha dimostrato Jorge Martin, arrivato al traguardo stremato e disidratato. Quello dell’alfiere del team Pramac Racing è stato certamente il caso più eclatante, ma non l’unico esempio dello sforzo immane sostenuto la scorsa domenica dai piloti.

È stata una delle gare più difficili della mia vita, se non la più dura” ha raccontato a fine gara Pol Espargaró, stando a quanto riportato dai colleghi di Marca. Ancora non al meglio dal punto di vista fisico dopo il tremendo incidente subito a Portimao, che lo ha tenuto lontano dalle competizioni per oltre quattro mesi e mezzo, il catalano del team GasGas Factory Racing Tech3 ha confessato di aver dovuto alzare il ritmo per portare la sua KTM alla bandiera a scacchi, in 13esima posizione.

“Ho perso molto tempo, circa mezzo secondo al giro, perché mi sentivo molto debole fisicamente. Se non avessi rallentato, non avrei finito la gara, ma credo che questo sia parte del mio processo di recupero - ha spiegato Polyccio - Non avevo mai raggiunto i 198 battiti al minuto. Sono rimasto molto sorpreso, perché non raggiungo questi livelli nemmeno a casa, quando mi alleno in bicicletta. È stata una gara molto estrema”.

Superare la soglia dei 200 battiti al minuto può rivelarsi pericoloso anche per degli atleti professionisti, per questo le pulsazioni raggiunte del pilota iberico possono essere considerate uno dei segni più tangibili della dura prova sostenuta in India. Uno sforzo che sarebbe stato persino maggiore senza la riduzione dei giri di gara richiesta durante la Safety Commission.

“Abbiamo chiesto di diminuire la distanza di gara non soltanto per le alte temperature, ma anche perché avremmo impiegato 42 minuti e mezzo a finire la corsa, se avessimo completato la distanza inizialmente prevista ha puntualizzato il minore dei fratelli Espargaró, che dovrà ritornare in pista già questo fine settimana per il GP del Giappone.

Articoli che potrebbero interessarti