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MotoGP, Jarvis, Yamaha: ”per i giapponesi non è il momento per essere orgogliosi"

“Yamaha è aperta alle concessioni, dobbiamo tornare competitivi e cogliere ogni opportunità per tornare al livello dei nostri avversari. Non chiediamo vantaggi tecnici, ma più pneumatici e giorni di test”  

MotoGP: Jarvis, Yamaha: ”per i giapponesi non è il momento per essere orgogliosi

Non è un mistero che la Dorna si sia attivata ad Assen per cercare di dare una mano a Honda e Yamaha attraverso delle nuove concessioni, che dovrebbero aiutare i costruttori giapponesi a colmare l’ampio gap mostrato questa stagione nei confronti delle Case europee, Ducati, KTM e Aprilia. Nonostante le pressioni di Carmelo Ezpeleta, le trattative tra i membri della MSMA (l’associazione dei costruttori ndr.) non sembrano però aver fatto progressi negli ultimi mesi. 

Mentre Aprilia e Ducati sono sembrate aperte all’idea di concedere alcuni aiuti, Pit Beirer e il Gruppo Pierer Mobility si sono messi di traverso, ammettendo apertamente di non sostenere la proposta avanzata dalla Dorna, per accelerare lo sviluppo delle fabbriche meno competitive. “Crediamo che nessuno dei due marchi si trovi in una situazione tale da giustificarne il rilancio. Sono fabbriche valide e orgogliose. Troveranno la strada tecnica, ma non hanno bisogno di ‘concessioni’ per farlo” aveva affermato il Direttore Motorsport del Gruppo Pierer Mobility ai microfoni di Speedweek, sostenendo che le Case giapponesi sarebbero state troppo orgogliose per accettare delle agevolazioni da parte dei loro avversari.

Uno scenario smentito da Lin Jarvis, Managing Director della Yamaha, in un’intervista concessa sempre alla testata tedesca Speedweek.

Questo momento non è il momento per i costruttori giapponesi di essere orgogliosi. Bisogna cogliere ogni opportunità che ci aiutino a essere competitivi. La Yamaha è completamente aperta a queste nuove 'concessioni' - ha affermato il britannico - In passato, Honda e Yamaha hanno permesso queste ‘concessioni’ ad altri costruttori. È importante per lo sport avere cinque fabbriche competitive in gara. In questo momento abbiamo invece una situazione molto bizzarra e insolita: tre costruttori europei hanno improvvisamente preso il comando e sono molto forti, mentre le fabbriche giapponesi sono in difficoltà. Idealmente, questa situazione dovrebbe essere risolta, ma ci è chiaro che non possiamo ottenere ulteriori concessioni nell’anno solare in corso”.

Mentre la Honda ha conquistato una vittoria con Rins in Texas e un terzo posto con Marc Marquez, nei quattordici Gran Premi sin qui disputati, ben peggio è andata alla Yamaha, che ha messo a segno solo due podi con Fabio Quartararo, terzo in Texas e in India. Risultati ben sotto le aspettative di una Casa che lo scorso anno ha lottato per il Mondiale Piloti fino all’ultima gara. Di cosa avrebbe bisogno dunque la Yamaha per tornare al livello di un tempo?

Più pneumatici e più giorni di test, oltre a un pacchetto aerodinamico extra per la stagione - ha chiosato Jarvis - Potremmo non aver bisogno di più dei due che abbiamo finora, ma sarebbe utile poter avere terzo pacchetto perché dobbiamo sicuramente recuperare il ritardo nell’aerodinamica. Ci farebbe piacere anche uno sviluppo gratuito del motore dopo l’inizio della stagione. L’importante è poter effettuare più prove, in modo da sfruttare i risultati positivi dei test aggiuntivi durante i Gran Premi”.

L’inglese ha smentito inoltre le affermazioni secondo cui non potrebbero essere fatte delle concessioni a Honda e Yamaha, poiché i regolamenti della MotoGP sono congelati fino al 2026.

“Non è vero, è definito soltanto il concetto base delle norme più importanti - ha affermato il Managing Director Yamaha - Ci sono la cilindrata delle moto, il numero di cilindri, il limite di peso e così via, ma il resto dei regolamenti viene costantemente modificato nel corso dei cinque anni. Credo che i regolamenti debbano essere modificati di tanto in tanto, quando cambiano le circostanze. Noi non vogliamo cambiamenti che ci diano vantaggi tecnici, come 10 kg in meno o 20 CV in più degli altri. Vogliamo solo alcuni vantaggi che ci aiutino a tornare al livello dei nostri concorrenti”.

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