Tu sei qui

Velocità e prestigio: storia della MotoGP, dai quattro ai due tempi e ritorno

Oltre al brivido del rischio e della velocità, quello che rende questo sport così eccitante sono le moto che con il tempo hanno sviluppato una ingegneria sempre più raffinata

News: Velocità e prestigio: storia della MotoGP, dai quattro ai due tempi e ritorno

Le corse di moto sono un inebriante sport amato da moltissimi appassionati nel mondo. Le corse più famose del genere sono quelle del circuito MotoGP, che ha debuttato nel 2002, evoluzione della storica classe 500 nata nel 1949

Oltre al brivido del rischio e della velocità, quello che rende questo sport così eccitante sono le moto che con il tempo hanno sviluppato una ingegneria sempre più raffinata, trovando paesi come l’Italia e il Giappone a fare a gara per chi riusciva a creare le moto più prestanti.

Non solo la moto, ma anche il suo pilota diventa focus importante di queste gare con nomi leggendari come Valentino Rossi, Giacomo Agostini, Marc Marquez, Mick Doohan. Ma come siamo arrivati alle corse di MotoGP come le conosciamo oggi? Facciamo un passo indietro nella storia di questo sport.

Gli albori delle corse di moto

Possiamo ritracciare la storia della MotoGP partendo dalle prime corse di moto che cominciarono nei primi anni del 1900. La prima corsa di cui abbiamo informazioni è avvenuta in Francia nel 1894 con la prima moto prodotta in serie chiamata Hildebrand & Wolfmüller e poco dopo lo sport comincò a fare presa in tutta Europa.

Infatti negli anni prima della Seconda Guerra Mondiale le corse in moto divennero un passatempo popolare e si tennero diversi eventi in vari paesi europei. Undici anni dopo quella prima corsa, nel 1907 si tenne la leggendaria Isle of Man TT, la prima corsa di moto ufficiale nel mondo. La Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM) fu fondata dopo la Seconda Guerra Mondiale e il primo Campionato Mondiale di corse motociclistiche si tenne nel 1949.

La serie, inizialmente chiamata FIM Road Racing World Championship Grand Prix, consisteva in sei corse tenute in tutta Europa. Il Campionato fu inaugurato con una corsa tenutasi nel Regno Unito e la serie culminò con il Gran Premio delle Nazioni in Svizzera.

Ai tempi i piloti concorrevano divisi per cilindrate, con classi come: 50 cc (poi trasformata in 80 cc), 125 cc, 250 cc, 350 cc e 500 cc e sidecar. Nei primi tempi partecipavano principalmente marchi inglesi e italiani con motori a quattro tempi. Gli anni tra il 1960 e il 1970 sono gli anni culminanti che portarono allo sviluppo della MotoGP (allora 500) come la conosciamo oggi. Lo sport divenne sempre più popolare in questi anni e sempre più case motociclistiche cominciarono a partecipare alla competizione.

Honda entrò nella serie nel 1962, diventando velocemente una delle case dominanti nello sport. In questi anni si cominciarono ad affermare alcuni dei più grandi piloti della storia delle corse motociclistiche, come John Surtess, Giacomo Agostini, Mike Hailwood e successivamente, Barry Sheene. Questi piloti parteciparono ad alcune delle più emozionanti corse dei tempi e contribuirono a costruire quello che sarebbe poi diventato la MotoGP.

È in questo periodo che la tecnologia alla base della produzione di questi veicoli comincia a cambiare, con l’introduzione dei motori a due tempi, i freni a disco. Grazie a queste innovazioni le moto divvennero sempre più veloci e potenti, spingendo questo veicolo fino a limiti mai raggiunti prima.

La concorrenza tra case motociclistiche

Con le corse sempre più popolari e persone da tutto il mondo che piazzano scommesse sportive cercando di capire chi sarà il prossimo campione su cui puntare. Cominciano ad affermarsi case motociclistiche da diversi paesi con i nomi più importanti provenienti da Germania, Regno Unito, Italia e Giappone. Dopo l’iniziale dominazione della scena da parte delle case italiane MV Augusta e Gilera case giapponesi come Honda, Suzuki e Yamaha si stavano lentamente affermando nel corso degli anni ‘70, fino ad arrivare al successo con Agostini nel 1975.

L’anno dopo Barry Sheene vinse nella categoria 500 guidando una Suzuki. Da lì cominciò un periodo di dominio incontrastato per le case motociclitiche giapponesi che durò dal 1975 al 2006.

La nascita ufficiale della MotoGP

Di seguito alla dominazione indiscussa di Honda nei Gran Premi della 500 cc dal 1994 al 1999, il nuovo millennio portò cambiamenti sostanziali nello sport. Nel 2001 Valentino Rossi vinse il suo primo titolo nella classe 500 e nell’anno successivo lo sport acquistò il nome ufficiale di MotoGP. Il rebranding delle corse portò anche cambiamenti sostanziali e nuovi regolamenti tecnici. Furono ad esempio introdotti motori a quattro tempi e la capacità delle moto della classe regin, denominata MotoGP, venne aumentata fino a 990 cc. Dal 2001 al 2005 Rossi fu il campione indiscusso della MotoGP, vincendolo per cinque consecutivi. Nel 2007 le regole cambiarono ancora, abbassando la cilindrata fino a 800 cc. Fu l'anno di Casey Stoner, pilota australiano, che vinse il titolo correndo per la Ducati, mettendo fine al dominio delle moto giapponesi, durato tre decenni. Dal 2012 la cilindrata dei motori fu portata a 1000 cc segnando un nuovo periodo di vittorie da parte di piloti Spagnoli contraddistinto dalla rivalità tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez. Nel 2013 Marquez vinse, diventando il più giovane campione di MotoGP a soli 20 anni.

Articoli che potrebbero interessarti