Tu sei qui

MotoGP, Marini: "La Honda è bella da guidare, ma non ancora abbastanza veloce"

"Mi piace essere un pilota ufficiale, gli ingegneri mi stanno a sentire e siamo sulla giusta strada. Gli avversari stanno facendo enormi passi in avanti, dovremo progredire velocemente"

MotoGP: Marini:

Al termine dello Shakedown di Sepang, Luca Marini entra in sala stampa con un sorriso sul volto e la polo con la scritta Honda stampata sul petto. Il suo primo test da pilota ufficiale sembra essergli piaciuto e avere la giusta carica per buttarsi a capofitto in un progetto su cui pochi avrebbero scommesso.  “È stata una giornata molto impegnativa, con tante cose da provare e ho passato molto tempo con gli ingegneri per cercare di trovare la direzione, ma per me è stato bello, mi sono divertito - inizia il suo racconto - Credo che ci siano stati dei piccoli miglioramenti, dobbiamo trovare più velocità, ma sembra che siamo su una buona strada. Dopo due giorni di test hanno tante informazioni per lavorare prima del Qatar per avere qualche novità e saranno molto utili anche i prossimi 3 giorni di prove, con tutti i piloti in pista potremo capire meglio quale sia il livello della nostra moto”.

È il tuo primo test da pilota ufficiale, quando è cambiato il tuo lavoro?
Abbastanza perché non fai mai due uscite di fila con la stessa moto. Provi un sacco di cose, non si tratta di trovare la migliore prestazione, ma di capire le sensazioni sulla moto per trovare la direzione da seguire per tutta la stagione. È un modo diverso di lavorare, ma pagherà per il futuro e mi fa piacere che tutti i piloti Honda abbiano le stesse sensazioni, andiamo nella stessa direzione, questo renderà più facile il lavoro degli ingegneri. Bradl è il miglior tester che potremmo avere in questo momento, certo Pedrosa è ancora un pilota al top come abbiamo visto anche nelle wild card, ma Stefan lavora bene e abbiamo un bel rapporto. Ci potrà aiutarci molto”.

Ti senti già a tuo agio in questo nuovo ruolo?
Sì, lo adoro. Ho un bel rapporto con tutte le persone nei box, i giapponesi sono fantastici e ci facciamo un sacco di risate”.

Rispetto a Valencia come sono stati i miglioramenti sulla moto?
Direi che sono stati buoni, ma anche perché a Valencia le sensazioni non erano state ottime. Ora tutto sta andando nella giusta direzione, anche se dobbiamo ancora lavorare in diverse aree, specialmente sull’accelerazione, sull’uscita di curva per cercare di avere più trazione. Poi c’è l’aerodinamica, dove abbiamo meno esperienza rispetto agli altri costruttori che stanno inventando molte soluzioni, ma abbiamo anche noi le nostre idee, credo di averne dare alcune molto buone ai giapponesi”.

Quanto ti aiuta in questo momento la tua esperienza con Ducati?
È abbastanza per permettermi di sviluppare una moto e sono contento che Honda segua le mie indicazioni. Cerco di essere molto preciso e chiaro nei miei commenti, di comunicare nel migliore dei modi con i giapponesi, può essere difficile, ma ci stiamo capendo e ogni volta portano qualcosa di migliore di quanto ti aspetti”.

In generale, come ti sembra la Honda?
La moto ha un buon potenziale, è bella da guidare quando sei da solo… perché non vedi le prestazione delle altre (ride). Senti di stare facendo un grande lavoro, ma poi quando passi sul traguardo il tempo è un po’ più lento di quello che ti aspettavi. Dobbiamo lavorare molto, è solo la prima uscita con la nuova moto ed è molto diversa da quella dello scorso anno. Dobbiamo essere intelligenti per progredire nel meno tempo possibile, abbiamo le concessioni ma non è così difficile farlo velocemente. Ducati e KTM lavorano da anni sul loro pacchetto, noi abbiamo iniziato adesso”.

La RC213V ha dei punti di forza particolari?
Rispetto alle altre moto? Difficile da dire, la moto è facile e bella da guidare, ma per trovare la massima prestazione serve qualcosa di più dal punto di vista tecnico. In questo momento, come ho detto, la migliore caratteristica migliore della moto è che è bella da guidare, ma se manca la velocità perdi questo piacere. Mi sto divertendo, ha un bel telaio, ma abbiamo bisogno di essere più veloci.

Bisogna spostare in là il limite?
Sì, questi sono stati solo i primissimi giorni della nuova moto e il potenziale c’è. Dovremo essere intelligenti per trovare le prestazioni in fretta perché gli avversari stanno facendo passi in avanti enormi: KTM sembra incredibile, la Yamaha molto veloce in rettilineo. Honda è in una buona situazione, dobbiamo lavorare, credo in loro e nel progetto”.

Pensavi di trovarti in una situazione migliore?
No, in questa. Anche a Valencia avevo trovato cose positive e sono stato in contatto con i tecnici Honda per tutto l’inverno e quello che ho chiesto me l’hanno portato qui. È stato un buon inizio, come mi aspettavo”.

Come ti trovi con Giacomo Guidotti, il tuo nuovo capotecnico?
È bello lavora con lui, mi piace. Ci serve ancora un un po’ di tempo, ma credo potremo trovare un buon bilanciamento fra noi due”.

Articoli che potrebbero interessarti