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MotoGP, Marini e Mir: "Austin amica della Honda? Non abbiamo aspettative"

Luca: "in questo circuito fanno un'enorme differenza le sensazioni che hai in sella". Joan: "non è una delle mie piste preferite, ma penso che qui potremmo fare qualcosa di più"

MotoGP: Marini e Mir:

Prima di affrontare l’asfalto di Austin, Marini e Mir si sono sporcati di fango con le moto da enduro in compagnia del due volte vincitore della Dakar Ricky Brabec. Forse l’allenamento in fuoristrada servirà loro per affrontare le buche per cui è famoso il CotA. La pista texana, però, è nota anche per essere amica della Honda. Non solo con Marc, anche Rins lo scorso anno centrò il successo.

Non ho aspettative - mette le mani avanti Luca - Credo che lo scorso anno Alex abbia fatto un fantastico fine settimana, ma anche se usassimo il suo stesso setup non penso che funzionerebbe, perché la moto è cambiata. Però, è una pista completamente diversa dalle altre, unico, e capiremo da domani quale sarà il nostro potenziale qui. Mi piacerebbe lottare per posizioni migliori, nel 2023 era stato un GP meraviglioso per me”.

Austin fa storia a parte rispetto alle altre pista del calendario.

È un circuito in cui fa un’enorme differenza il fatto se ti senti bene o meno sulla moto - spiega Marini - I tempi sul giro sono superiori ai 2 minuti, il primo settore è molto difficile e se non sei a tuo agio in sella è facile perdere un secondo. È importante essere preparati, capire bene la situazione. La nostra moto è molto agile, può aiutare, ma in questo momento abbiamo molto problemi a farla girare e qui è importante”.

Luca dice la sua anche sull’arrivo di Liberty Media.

Credo che tutto quello che può aiutare il nostro sport sia un bene, questa può essere un’opportunità per crescere, per aumentare il nostro pubblico - la sua opinione - Servirà tempo per vedere se funzionerà, ma è un bene cercare di fare qualcosa di diverso perché la Formula 1 negli ultimi anni è cresciuta molto anche se lo spettacolo è peggiore di quello della MotoGP. Abbiamo un grande potenziale, dobbiamo solo usarlo”.

Anche Mir è sulla stessa linea del compagno di squadra quando gli si chiede del GP del Texas.

Non ho delle vere aspettative - fa eco a Marini - Portimao, sulla carta, era un circuito buono per noi, ma abbiamo faticato il primo giorno e quello ha reso il mio fine settimana difficile, anche se domenica ero vicino ai primi 10, che il nostro obiettivo ora, quando riusciamo a mettere tutto insieme”.

Joan, però, non vede tutto nero.

È una pista speciale, le sensazioni in sella fanno la differenza in termine di guida. Non è uno dei miei circuiti preferiti, ma quando vai veloce su un circuito alla fine ti diverti e penso che qui abbiamo l’opportunità di fare qualcosa in più. Lo scorso anno, anche con brutte sensazioni, sono stato vicino a essere in Q2 e in gara, quando sono caduto, ero 7°. Ora mi sento più maturo, conosco meglio la moto, sono ottimista” conclude.

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