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SBK, Bautista e i 6 kg di zavorra: come, cosa e quanto cambia la Ducati V4

L’ANALISI – Parla Zambenedetti: “Con la zavorra Alvaro non ha la stessa fiducia della scorsa stagione sulla Panigale e questo incide in inserimento, frenata e pick-up. L’ultima curva di Portimao ne è la dimostrazione, sarà un inizio imprevedibile, ma abbiamo delle idee”

SBK: Bautista e i 6 kg di zavorra: come, cosa e quanto cambia la Ducati V4

La caccia ad Alvaro Bautista è pronta a ricominciare. Tra poco più di una settimana partirà il Mondiale Superbike in Australia e lo spagnolo si candida come uomo da battere. Per il portacolori Aruba questo sarà il quarto anno in sella alla Ducati e per l’occasione la sua Rossa sarà zavorrata.

Con 6 kg di peso in più rispetto alla passata stagione, gli ingegneri di Borgo Panigale hanno dovuto lavorare alacremente nel corso dell’inverno per trovare il bandolo della matassa. Di quanto e come incida questa zavorra ne abbiamo parlato con Marco Zambenedetti, ovvero l’ingegnere di Borgo Panigale che cura il progetto riservato alle derivate di serie.

“Il discorso della zavorra è un’area abbastanza sconosciuta e poco esplorata negli ultimi anni da parte di Ducati – ha esordito Zambenedetti – ci siamo quindi mossi per analizzare e valutare tutti i dati in modo da consentire a Bautista di avere la stessa fiducia e competitività nonostante questi chili di penso in più. Penso che partiamo per l’Australia con una buona base anche se necessitiamo ulteriori test e valutazioni una volta tornati a casa”.

Quanto cambia la Ducati con questo peso aggiuntivo?
“La zavorra influisce innanzitutto dal punto di vista fisico, dato che la decelerazione e l’accelerazione si riducono, perché hai più massa con cui doverti confrontare. Giusto per fare un esempio: il nostro dato di riferimento è 0,1 mezzo secondo quadro, un numero che sembra esiguo, ma invece non lo è e vi spiego il perche”. 

Certo.
“Questo dato si amplifica in relazione alla fiducia del pilota sulla moto. In gran parte delle curve diventa più complicata la decelerazione così come l’inserimento. Non solo, anche trovare il traction point, ovvero il momento in cui i piloti fanno il pick-up. Questo divario tende quindi ad aumentare lungo il tracciato e guadagnare 0,1 metri secondo quadro è parecchio a mio avvioso”.

Rispetto alla passata stagione, in cosa è diverso Alvaro?   
“Purtroppo la moto è più difficile da curvare, inserire e frenare, a mio avviso l’esempio calzante è l’ultima curva di Portimao. Alvaro era meno prestazionale nell’ultimo tratto rispetto alla passata stagione, perché i kg aggiuntivi influiscono in termini di difficoltà e fiducia, andando quindi a ridurre la prestazione”.

Guardando i cronologici dei test, sembra che Bautista sia rimasto comunque competitivo, se non addirittura il riferimento.
“Forse Alvaro non avrà quella fiducia dello scorso anno, ma il nostro obiettivo è lavorare per fargliela ritrovare. Nelle prime gare mi aspetto che i layout dei tracciati possano darci una mano, ma se fossimo partiti da Donington o Most le cose sarebbero state ben diverse”.

Marco, ci sveli dove avete messo questi pesi?
“Purtroppo non posso dirvi più di tanto perché siamo ancora in una fase di studio verso cui c’è interesse. Abbiamo però lavorato con materiali tipo tungsteno e alcuni pesi sono visibili, soprattutto quelli nella parte anteriore nella zona dashboard. Altri invece sono nascosti e distribuiti sulla moto”.  

Cosa ti aspetti dalla prima gara?
“Non siamo certamente messi male, ma ci sono diversi piloti con un passo competitivo come Toprak e Rea anche se non hanno svolto delle lunghe simulazioni come noi. Alla lista aggiungo Petrucci, Bulega e Iannone. Mi aspetto quindi una partenza di Campionato abbastanza imprevedibile”.

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