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SBK, Rinaldi: “L’addio ad Aruba, Motocorsa, Dovizioso e… l’arte marziale”

L'INTERVISTA - “Lo scorso anno mi sono fatto vincere dalla pressione per colpa del mio carattere sanguigno. Era giunto il momento di un cambiamento. Bulega ha talento, ma non so cosa aspettarmi, di sicuro non guarderò in faccia a nessuno. Ho parlato con Honda e Dovi mi ha aiutato a fare la scelta giusta”

SBK: Rinaldi: “L’addio ad Aruba, Motocorsa, Dovizioso e… l’arte marziale”

Sereno e spensierato con tanta voglia di ripartire. È questa l’immagine che accompagna Michael Rinaldi in vista dei test di Phillip Island, antipasto del primo appuntamento stagionale del Mondiale Superbike. Con il portacolori Motocorsa abbiamo fatto una lunga chiacchierata in questa domenica che vede i piloti impegnati tra shooting e giri di pista a piedi.

Rinaldi si racconta quindi tra passato, presente e futuro, svelando quelle che sono le proprie ambizioni in vista della sfida che lo attende tra meno di una settimana.

“Riparto da Phillip Island con l’obiettivo di migliorare – ha esordito - quello con Motocorsa è un nuovo capitolo e non so sinceramente cosa aspettarmi. Cercherò però di lavorare in modo costruttivo per iniziare un percorso che mi consenta di crescere passo dopo passo”.

Quanto è grande il passaggio da team factory a indipendente?
“C’era bisogno di questo cambiamento, dato che la mia avventura nel team factory è durata tre anni. Purtroppo con Aruba non sono riuscito a giocarmi il titolo e le pressioni erano elevate, soprattutto perché me le mettevo io in prima persona. Qua in Motocorsa, invece, sono in una realtà più famigliare e mi sento molto più tranquillo. Sono contento di aver preso questa scelta, perché Mauri mi ha voluto ed era la soluzione giusta”.

Quanto è cambiato Rinaldi in questi tre anni?
“Al di là dell’esperienza io sono sempre me stesso. Di sicuro il team ufficiale ti aiuta a crescere, penso di essere più maturo, anche se l’istinto e la voglia di vincere rimane la stessa”.

Hai utilizzato la parola pressione.
“Esatto. Come ho detto mi sono messo la pressione addosso perché mi avrebbe reso più competitivo. Inoltre, durante i weekend gara, anziché gestire le situazioni con calma, il mio carattere sanguigno mi ha portato ad affrontare di petto alcune dinamiche”.

In Motocorsa trovi Lorenzo Mauri. Entrambi avete un carattere forte. 
“Entrambi siamo due professionisti e insieme lavoreremo per migliorare i punti negativi. È vero che ci sono stati alcuni problemi durante i test invernali, ma sono cose che possono succedere quando approdi in un team nuovo. Partiamo quindi umili consapevoli che il nostro potenziale è alto”.

Michael, quanto ti è scocciata la trattativa con Honda? Sembrava fatta, poi è sfumato tutto.
“Quando sei in scadenza di contratto è normale parlare con diversi team. C’è stato un contatto con Honda e la situazione legata a Marquez ha cambiato le carte in tavola. Mauri mi ha fatto una proposta a cui non potevo rinunciare e non avrei mai rischiato di fare un 2024 per stare lontano dal giocarmi le prime cinque posizioni”.

La scelta di Aruba nel preferirti Bulega ti ha sorpreso oppure eri pronto?
“Con Cecconi ho un ottimo rapporto e di conseguenza siamo soliti confrontarci molto. Entrambi eravamo consapevoli che servisse un cambiamento: io gli avevo detto ciò che volevo mentre lui mi ha esposto la posizione sua e di Ducati. Ho accettato la scelta senza rimorsi e senza puntare il dito contro nessuno, tranne che contro di me. Alla fine la mancanza di risultati è dovuta al fatto che non gestisci le situazioni in maniera corretta”.

Immagino che non farai sconti a Bautista e Bulega.
“Ovviamente non guarderò in faccia ai piloti del team ufficiale così come a tutti gli altri della griglia. Questo è certo”.

Michael, è vero che l’obiettivo di questa stagione è prendersi una sella ufficiale per il 2025?
“Questo è un anno particolare per me, perché ho un contratto annuale e i risultati conteranno tantissimo. La priorità è guardare al 2024 e alle prime gare con fiducia. Certamente per il 2025 l’obiettivo sarà puntare a una squadra ufficiale, sempre se ci saranno i presupposti. Qualora con Motocorsa dovessi ottenere buoni risultati non vedo perché dovrei cambiare”.

Bulega nei test è stato impressionante sul giro secco. Ti ha sorpreso?
“Nicolò è stato molto veloce e ci sorprenderà, ma solo dopo l’ultima gara vedremo dove sarà in classifica. Come lui stesso ha ammesso non dobbiamo scordarci che è un rookie. Detto sinceramente non so cosa aspettarmi da Bulega: magari ci sorprende, magari no, ma di certo non metto in dubbio il suo talento”.

Ti vediamo spesso praticare le arti marziali. Quanto aiuta?
“Lo scorso anno ho iniziato una particolare preparazione e visto che mi piacciono le arti marziali faccio un allenamento specifico per migliorare i riflessi e i miei tempi di reazione. Alla fine questa specialità mi aiuta quando sono in moto. Ovviamente non è l’unica specialità in cui mi cimento perché mi alleno anche con la moto e i kart in modo da avere un allenamento completo”.

Quanto ti ha aiutato Dovizioso in quest’ultimo anno?
“Con Andrea c’è un grande rapporto e quando c’è bisogno di un consiglio lui c’è sempre. Lui ha un carattere completamente diverso dal mio e la cosa bella è che sa offrirmi una prospettiva diversa ogni volta. Mi è stato di grande aiuto nell’ultimo periodo, dato che siamo confrontati a lungo sulla scelta della squadra”. 

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