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MotoGP, Joan Mir: "La Honda non ha più nessun vantaggio, siamo un po' persi"

"I nostri problemi sono causati da un particolare importante, dobbiamo concentrarci su quello". Marini sdrammatizza: "Cosa c'è stato di positivo nella Sprint? Meteo e pubblico erano fantastici"

MotoGP: Joan Mir:

Ieri, nella Sprint, solo una Honda è arrivata al traguardo, in ultima posizione. Mir, Nakagami e Zarco sono caduti nel corso della gara, Marini è riuscito a vedere la bandiera a scacchi, ma quasi 23 secondi dopo il vincitore Vinales. È lo sconsolante quadro della crisi della Casa giapponese, che appena un anno fa ad Austin aveva festeggiato la sua ultima vittoria in MotoGP.

In questo momento lamentarsi serve a poco, bisogna rimboccarsi le maniche e Joan Mir lo sa bene. “Non avevo fatto una partenza fantastica, ma nel primo giro ero riuscito a recuperare molte posizioni ed è stato bello. Fino alla curva 12, dove un pilota mi ha toccato e mi ha distrutto la carena: avevo un buco sul lato sinistro, l’ala anteriore era saltata, anche la parte posteriore era rotto - ha raccontato le prime fasi della Sprint - La moto era inguidabile, ma non ho voluto fermarmi e ho perso l’anteriore. Sono arrabbiato con me stesso perché non volevo cadere in quella situazione. Stavo facendo quello che potevo per guidare in sicurezza, sarei dovuto tornare ai box, ho fatto un errore”.

La gara corta ha dato un’ulteriore conferma al maiorchino di quanto sia ancora lunga la strada per diminuire il gap dai migliori.

Siamo molto, molto lontani - ha ammesso - Questa è una pista in cui la Honda aveva degli aspetti positivi in passato, mentre ora non ne ha nessuno. L’anno scorso potevi frenare forte e inserirti velocemente in curva, così chiedevamo troppo in quell’area e cadevamo, ma ora non possiamo fare la differenza neppure in quella fase. Siamo un po’ persi perché non abbiamo vantaggi in nessun’area, sono molto onesto”. 

Bisogna quindi guardare avanti. “La cosa positiva è che abbiamo le concessioni e dobbiamo sviluppare una moto completamente nuova, so che stanno lavorando come non mai. Questa moto può essere sistemata, ma quello che causa i nostri problemi è qualcosa di grosso. Non posso dire cosa, dobbiamo iniziare a concentrarci su quello ha indicato la via riferendosi al telaio pur senza nominarlo.

Luca Marini ha cercato di sdrammatizzare. “Cosa c’è stato di positivo? Il tempo era fantastico e anche il pubblico” ha scherzato prima di tornare serio

Dobbiamo lavorare e provare a migliorare per la gara per quanto possiamo - l’unico obiettivo realistico - Penso sia positivo che la Honda lo scorso anno abbia vinto, perché abbiamo tutti i dati e possiamo fare dei confronti per capire molto bene dove dobbiamo lavorare nei prossimi mesi. Nella Sprint ho spinto forte per provare a fare un buon passo, ma avevo problemi di chattering ed è stato difficile. Cercheremo di risolverlo”.

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