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MotoGP, Grassilli: "Marquez? È un figo, ma chiunque andrà via sarà una perdita"

"Marc, Bastianini e Martin sono nella lista, ma non si può fare felici tutti. Entro il Kazakistan la decisione. Pramac? Yamaha preme, ma voglio tenerlo insieme a VR46"  

MotoGP: Grassilli:

Mauro Grassilli ha ricevuto i galloni di Direttore Sportivo di Ducati, prendendo il posto lasciato libero da Paolo Ciabatti, in un momento molto caldo. Con in ballo i rinnovi di piloti e squadre per i prossimi anni, non ha avuto molto tempo per abituarsi alla nuova posizione e ha dovuto subito prendere il ritmo. Il contratto con Bagnaia è già firmato, ma rimane da decidere il suo compagno di squadra e bisogna difendersi dagli attacchi di Yamaha a caccia di una squadra.

Mauro, come sta andando la nuova avventura?
Sarebbe facile dire tutto bene, ma in verità non è una domanda così facile a cui rispondere. Quello che sto facendo è un mestiere che ho sempre visto dall’ufficio a fianco: Livio Suppo è stato il mio mentore, quello che mi ha fatto il colloquio, e all’inizio vedevo la sua posizione come inarrivabile. Poi, col tempo, ho iniziato a pensare che un domani forse ci sarei arrivato anch’io. Però, vedendolo dalla direzione marketing, sembrava un lavoro più facile (sorride). Ho sempre pensato che chiedere dei soldi agli sponsor fosse più difficile che gestirli, ma non è così. Ci sono relazioni umane con i piloti, il team, i giornalisti, e serve tempo a crearle, io lo sto facendo. Non basta essere il Direttore Sportivo per diventare una persona di riferimento, bisogna acquisire credibilità nei confronti di tutto l’ambiente. È una fase bella, di analisi, di studio, ma non sono ancora sicuro che tutto stia funzionando come vorrei”. 

Come i piloti, non c’è tempo, stagione di rinnovi. Quello con Bagnaia già fatto.
Con Pecco sembrava già tutto abbastanza scritto, invece è servito un po’ di tempo. Volevamo firmare prima del Qatar e ci siamo riusciti perché abbiamo spinto molto. Ora dobbiamo capire chi sarà il suo compagno di squadra e non è semplice, anche perché sono scelte che avranno un impatto importante sul nostro futuro”.

Saranno gli ultimi contratti prima del cambiamento tecnico del 2027.
Il punto zero. Non sappiamo ancora cosa succederà, quindi stiamo cercando di avere certezze nell’ultima parte di questo ciclo”.

Tutti parlano del Mugello come del momento in cui deciderete, è quella la dead line?
“No, piace dirlo perché è una gara importante. Ho parlato oggi con Gigi e logicamente definire l’altro pilota è uno degli obiettivi principali dei prossimi mesi, se non lo faremo al Mugello sarà in Kazakistan. Non credo prima di questi due GP, ma nemmeno dopo la pausa estiva, anche per una questione di rispetto nei confronti dei nostri piloti. Prima delle vacanze, è sicuro”.

I nomi in lista sono quelli di Martin, Marquez e Bastianini.
Fondamentalmente sono questi. In questo momento abbiamo due selle libere, una nel team ufficiale e un’altra nel team Pramac, e non si può fare felici tutti. La priorità è la squadra ufficiale, poi verrà il resto”.

In questa scelta conteranno solo i risultati o anche l’armonia fra Bagnaia e il suo compagno di squadra?
Poche volte ho visto uno spogliatoio bello come quello che abbiamo adesso e l’obiettivo è continuare con questa armonia fra i piloti. I risultati sono fondamentali, ma lo è altrettanto lo spogliatoio, per cui adesso faccio fatica a dire cosa sia più importante.

Hai già dovuto fare un po’ il pompiere fra Bagnaia e Marquez dopo Portimao…
Il martedì avevo mandato loro un semplice messaggio con scritto: ‘ragazzi, è tutto sotto controllo?’. Non avevo fatto nemmeno riferimento all’accaduto (ride). Logicamente ero interessato alla risposta, ma è andato tutto bene. In questo ho avuto un gran maestro in Paolo (Ciabatti ndr): benediva e metteva tutto a posto (ride)”.

È così difficile gestire i piloti?
Non sono ancora in grado di dirlo. Non nasco nel paddock, ma in ufficio e sto ancora studiando. Il pilota è una persona diversa a quelle a cui ero abituato. Quando ero in SBK, anni fa, era più semplice, anche con Bayliss, qui la relazione con il pilota è amichevole da un lato, ma molto professionale dall’altro.

Conoscendoli da più vicino, ti hanno sorpreso da un punto di vista personale?
Senza dubbio, soprattutto per il loro livello di professionalità che da casa non vedi. Sembra che siano ragazzi molto giovani che si divertono, in parte è così ma c’è anche un attenzione al loro mestiere che mi ha stupito”.

Stavamo parlando del mercato piloti, ma ci sono in ballo anche i rinnovi dei team Pramac e VR46. A che punto siete?
L’obiettivo che mi è stato dato è quello di mantenere lo stato attuale fino al 2026 ed è l’opzione principale. Yamaha sta facendo un ottimo lavoro nel cercare un team satellite cercando di portarci via uno dei due, mentre io voglio mantenerli tutti. So anche che non è facile la gestione di due team satellite più uno Factory Supported’ , non penso che avrà un futuro a lungo termine. Dal punto di vista tecnico è molto difficile e ogni azienda ha dei limiti, quindi qualcuno può iniziare a guardarsi intorno per avere un trattamento più vicino a quello ufficiale”.

Quanto sei fiducioso di riuscire a tenere Pramac e VR46?
Sono molto fiducioso e molto positivo per mantenere questa situazione fino alla fine del 2026 e una struttura come ora. Quindi con Pramac come team ’Factory Supported’ con due moto ufficiali e VR46 e Gresini come squadre satellite. Aldeguer, come da contratto, andrà nel  ’Factory Supported’, che in questo momento è Pramac”.

In quali tempi si chiuderà la questione?
Entro l’inizio di agosto”.

Ora parliamo di sport: cosa dici degli inizi di stagione di Bagnaia e Martin?
“Jorge ha iniziato questo campionato come aveva finito lo scorso e non avevamo grossi dubbi. Bagnaia ha avuto delle difficoltà, nate anche per la bellissima performance di Martin. Sono estremamente contento di Enea, sta tornando quello che ci aspettavamo tutti. Siamo solo all’inizio, è difficile trarre conclusione, Pecco anche l’anno scorso aveva avuto qualche difficoltà, ma non mi preoccuperei in questo momento”.

E Marquez?
Marc mi è sempre piaciuto. Da una parte mi ha stupito, ma dall’altra me l’aspettavo perché guida la moto campione del mondo, ha un team super professionale ed è un pluricampione del mondo e un figo”.

Lasciarselo scappare sarebbe brutto…
Vale per tutti i tre piloti che abbiamo nominato prima perché ognuno di loro ha carisma, è veloce. Siamo contenti di averli, ma chiunque andrà via sarà un peccato”. 

Pensi che qualcuno di loro potrebbe decidere di restare anche in un team satellite?
Non ne abbiamo ancora idea perché ora siamo concentrati sul team ufficiale adesso, il resto a scalare”.

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