Per rendere felice Maverick Vinales basterebbe dargli la risposta a una domanda che lo tormenta da due giorni: perché tante difficoltà a Barcellona?
“Me lo chiedo ogni volta che passo sul traguardo - cerca di scherzare - Abbiamo fatto di tutto alla moto, l’abbiamo allungata e accorciata, messo il peso all’anteriore e al posteriore ma è rimasto sempre lo stesso problema. Il posteriore continua a slittare, soprattutto alle curve 3, 4 e all’ultima. Possiamo tagliare potenza con l’elettronica ma non cambia nulla. Posso spingere sull’anteriore ma al posteriore ho sensazioni terribili”.
La M1 è sempre stata una moto precisa come un bisturi, ma sull’asfalto di Barcellona si è trasformata in una belva da domare.
“Tutte le altre moto sembrano stabili mentre la nostra salta da tutte le parti - spiega - Ho guardato i dati, ho un accelerazione migliore nel giro di lancio che quando inizio a spingere. Anche se monto una gomma nuova non cambia niente”.
Se nel giro secco le cose non vanno bene, di certo non migliorano sul passo di gara.
“Dopo 7 giri c’è già un secondo di differenza nei tempi - continua Maverick - Proverò a dare il massimo in gara, almeno posso forzare in frenata per tentare qualche sorpasso. Non so che dire, è tutto molto strano, di solito l’accelerazione è il nostro punto di forza ed ora è l’opposto. Posso solo gestire la situazione, oppure domani dirò ciao a tutti e scapperò, ormai è tutto imprevedibile”.
Vinales aspettava con ansia la gara di casa e aveva anche preparato un casco speciale, che ha indossato oggi, dedicato all’amico Salom.
“Per è difficile dimenticare Luis - spiega - Ho sempre voluto ricordarlo in qualche modo e ho voluto farlo su questa pista. Per me è qualcosa di bello”.