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Rossi: "Ora in MotoGP serve meno tecnica e più coraggio"

"Queste moto sono divertenti da guidare e la Yamaha è migliorata, ora consuma meno le gomme. Il problema? Pecchiamo ancora in velocità massima"

MotoGP: Rossi:

Nella sua ricerca della competitività perduta, Valentino Rossi ha fatto il primo passo. Il 1’58”541 che ha visto scritto sul cruscotto della sua Yamaha è il proprio personale miglior tempo a Sepang e gli è valso il 5° tempo finale. Il Dottore è soddisfatto e i 41 anni che compirà fra pochi giorni non sembrano pesargli troppo.

“Provo qui da quando hanno aperto questo circuito - scherza - Le MotoGP attuali richiedono un maggiore impegno, se guidassi come ero abituato 5 anni fa andrei troppo piano. Le moto sono migliorate, le gomme sono migliorate e bisogna guardare in un modo diverso. Certamente, più si invecchia poi si fatica e questo test è il più difficile della stagione, è tosta anche per i giovani, però nell’inverno mi sono allenato molto e sono più in forma rispetto allo scorso anno”.

Ti diverti ancora?

Queste MotoGP sono le più divertenti che io abbia mai guidato. Prima erano moto più difficili, quindi dovevi essere fine tecnicamente mentre adesso conta molto il coraggio”.

Sei soddisfatto di queste prove?

Sono contento di queste tre giornate di test. Oggi sono riuscito per la prima a girare a Sepang in 1’58” ed è positivo per me perché sono 5° e non molto distante dal migliore. Ho lavorato molto anche sul passo gara e ho provato molte cose, alcune positive e altre negative. Bisogna continuare perché tutti sono molto veloci”.

Dove la Yamaha è migliorata?

Le sensazioni sono positive perché sembra che abbiamo trovato maggiore aderenza e siamo riusciti a diminuire il consumo della gomma posteriore, che era il nostro maggiore problema. Però abbiamo provato su una sola pista e dovremo confermare questi risultati in altre. La nuova M1 è un po’ differente dalla 2019, perciò dobbiamo capire ancora tutto il suo potenziale”.

I miglioramenti sono dovuti maggiormente al nuovo progetto o alle diverse gomme?

Secondo me, metà e metà. Il nuovo pneumatico va bene, tutti sono andati forte ma noi ci troviamo meglio, ma abbiamo lavorato sia sul telaio che sul motore per raggiungere questo obiettivo. Posso dire che la moto è migliorata”.

La velocità massima è ancora una grande problema?

Abbiamo progredito, la differenza dai migliori è minore rispetto allo scorso anno ancora abbastanza grande, dobbiamo ancora lavorarci su. Anche i nostri rivali hanno fatto dei passi in avanti, bisogna capire se riusciremo almeno a stare in scia ai più veloci in rettilineo. Prima di dirlo, bisognerà vedere qual è la situazione su altri tracciati e poi in gara”.

I motori V4 in questo senso sono imbattibili?

Da quello che si capisce, il 4 in linea è più facile da guidare ma un po’ più lento in rettilineo. Questo significa che con il V4 sei veloce sul dritto senza fare sforzi, mentre con il 4 linea puoi fare la differenza in curva ma anche rischiare di più. Non è semplice, ma questo è il DNA della Yamaha e non credo che cambierà”.

Con questi risultati l’idea del ritiro si allontana?

Sono contento della mia posizione e del 5° tempo, così mi piace! È stato un grande sforzo ma sono stato competitivo. Questo non significa che deciderò prima se continuare o meno, ho tempo e nessuna fretta”.

Questi test erano ancora di rodaggio con il nuovo capotecnico Munoz, come è andata con lui?

Mi piace molto lavorare con David, le sensazioni sono positive e l’atmosfera nella squadra è molto buona. Sono anche arrivati dei bravi elettronici italiani, sotto questo punto di vista sono molto contento”.

L’elettronica ormai è fondamentale.

Sembra che nell’attuale MotoGP la gestione del freno motore sia importante e abbiamo lavorato molto su questo aspetto. In passato abbiamo sofferto, ma siamo riusciti a fare dei miglioramenti grazie ai nuovi ragazzi che si occupano dell’elettronica”.

Hai provato il nuovo dispositivo per la partenza?

Non va troppo male, ma dobbiamo ancora lavorarci sopra prima di poterlo usare in gara”.

Fino qui hai parlato di te, ma sei riuscito a farti un’idea dei valori in campo?

“Il livello della Honda e di Marquez non si può giudicare perché non sta bene, quindi bisognerà aspettare. Mi sembra che i più veloci sul passo siano stati Vinales e Rins, forse Alex ancora di più di Maverick, loro due sono sempre riusciti a girare in 1’59” basso, anche in uscite di una decina di giri. Quartararo come al solito è stato molto veloce sul giro secco ma ha fatto un po’ più fatica sul ritmo, mentre le Ducati non mi sono sembrate velocissime. Più o meno sono questi i valori in campo”.

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