L’immagine è sgranata perché presa dalla TV, in attesa di una bella foto, ma il momento è bellissimo, perché è tutto ciò che lo sport è e dovrebbe sempre essere, competizione con fair play: Garrett Gerloff chiede scusa nel parco chiuso a Jonathan Rea a mani giunte.
L’incidente di gara per il quale l’americano, due volte campione della Supersport nel MotoAmerica nel 2016 e 2017, è avvenuto al 3° giro, quando il pilota della Yamaha, entrato troppo forte in staccata, ha portato fuori pista il sei volte iridato.
Rea, con grande freddezza, ha rialzato la moto, evitando la caduta, mentre Garrett è finito in terra, riprendendo poi la gara per concludere in ottava posizione.
A mani giunte, quasi in preghiera, l’atleta statunitense si è scusato più volte con Jonathan che ha accettato le scuse, chiamandolo ‘mate’, amico e chiedendogli in che posizione fosse finito, accennando anche alla sorpresa quando Gerloff gli ha comunicato la posizione.
Sembrerebbe scontato esaltare questo momento, ma non è così: bravo Garrett Gerloff e bravissimo Jonathan Rea. Questa è la Superbike.