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MotoGP, Yamaha si affida a Marmorini per soddisfare Quartararo a Sepang

Al noto ingegnere ex Ferrari e Lamborghini è affidato il compito di trovare potenza ma i test finora effettuati hanno dato risultati altalenanti. E a Yamaha manca non solo un team satellite, ma anche un collaudatore veloce come Michele Pirro

MotoGP: Yamaha si affida a Marmorini per soddisfare Quartararo a Sepang

Manca esattamente un mese al primo test della MotoGP dell’anno. Dal 5 al 7 febbraio infatti scenderanno in pista i collaudatori e l’unico rookie del 2023, Augusto Fernandez.

Pochi giorni, dal 10 al 12, dopo lo ‘shakedown test’ sarà la volta dei piloti ufficiali. Se per la Ducati sarà poco più che routine prima del secondo test dell’11 e 12 marzo a Portimao, che precede l’apertura stagionale che quest’anno avverrà proprio in Portogallo il 26, per Honda, Yamaha, Aprilia e KTM questi saranno appuntamenti importanti, oseremo dire decisivi visto che poi ci saranno solo alti due giorni di test nel corso della stagione, il 1° maggio a Jerez e l11 settembre a Misano.

E’ evidente che con così pochi giorni a disposizione è difficile pensare che le Case decidano di stravolgere le proprie moto. Piuttosto le affineranno cercando di recuperare dove sono mancanti.

Di Honda abbiamo parlato ieri. L’HRC ha il lavoro più improbo, è tutto sulle spalle di Marc Marquez, anche perché ha in squadra due debuttanti, Joan Mir e Alex Rins che dovranno adattarsi ad una moto molto diversa dalla Suzuki guidata nel 2022.

Senza contare il fatto che spesso le indicazioni di Marc vanno nella direzione di una guida estrema, che nessuno dei suoi compagni di marca finora è riuscito ad imitare.

Dani Pedrosa negli ultimi anni è stato il pilota di maggior successo con i colori del team Repsol Honda, ma ha candidamente ammesso di non capire come facesse Marquez a tirare fuori certe prestazioni. Di Jorge Lorenzo e Pol Espargarò non parliamo neppure, visto che non si sono mai nemmeno lontanamente avvicinati alle prestazioni della prima guida.

Dopo la Honda la maggiore curiosità sul lavoro svolto durante l’inverno si appunta sulla Yamaha, che già durante il 2022 si è avvalsa del lavoro dell’ingegner Luigi Marmorini. È entrato in Ferrari nel 1990 nell'ufficio calcoli della Gestione Sportiva, occupandosi di ricerca e sviluppo. Nel 1999 si è trasferito al team Toyota F1, divenendo responsabile del reparto motori. Nel 2009 è tornato in Ferrari, occupandosi del ruolo in precedenza affidato a Gilles Simon.

Con un simile palmares la Yamaha si aspetta un deciso balzo in avanti dal punto di vista della potenza e della distribuzione della stessa per la sua M1. I primi test sono stati positivi ed hanno soddisfatto Fabio Quartararo, ma quando è arrivata la nuova aerodinamica i risultati sono stati meno incisivi.

E’ indubbio, comunque, che l’unico 4 in linea rimasto in MotoGP dopo l’uscita della Suzuki possa avere ancora possibilità di sviluppo, proprio guardando a quanto fatto dalla casa di Hamamatsu nel 2022, ma intervenire su un motore non è mai semplice. Ricordiamo il pasticcio con le valvole di tre anni fa. Bisogna innovare, ma poi si va incontro all’ignoto. E i pochi giorni di test non aiutano.

Il problema della potenza è molto sentito da Quartararo, perché non poter superare, o quantomeno non perdere troppo terreno sul rettilineo, è un inconveniente non da poco. Inoltre, come nel caso di Marquez, la guida di Fabio è molto particolare e tale da non poter essere replicata da un ottimo pilota quale è Franco Morbidelli.

El Diablo riesce a portare molta velocità in curva, e quindi bisogna evitare anche di non alterare l’equilibrio di guida nella difficile fase della frenata.

Sepang è il circuito adatto dove mettere alla prova il motore, anche per via delle alte temperature. Ma sappiamo anche molta della ricerca si è spostata sull’aerodinamica: negli ultimi test di Valencia la M1 ha seguito gli ultimi dettami della tecnica. Purtroppo per la Yamaha, con due sole moto ufficiali in pista per lei ci saranno pochi incroci di dati, anche se in Malesia non mancheranno i suoi collaudatori, anche se è noto che nessuno di loro è un Michele Pirro.

 

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