Per come lo conosciamo siamo dell’idea che, se fosse per lui, correrebbe già quest’oggi. Misano è la sua gara e Michael Ruben Rinaldi non vede l’ora di scendere in pista per l’appuntamento più atteso del calendario. D’altronde la Riviera gli evoca dolci ricordi: qua ha vinto per la prima volta con la Ducati ufficiale dopo il trionfo con Go Eleven di Aragon, inoltre ci sarà tutta la sua gente a trasmettergli quell’extra di motivazione di cui ha bisogno.
Alla tappa di Misano, il romagnolo arriva dopo il weekend di Barcellona. Un fine settimana dal sapore agrodolce quello catalano: da una parte la soddisfazione per essere tornato sul podio, dall’altra la gogna in cui è finito a seguito di quanto accaduto con Bassani. Nei suoi confronti non sono infatti mancate critiche, offese e polemiche sui social. Siamo dell’idea che per lui non debba essere stato facile incassare tutto ciò, anche perché, come lui stesso ci disse un anno fa durante la live: non è semplice nascondere le emozioni dietro una corazza.
Di quel Michael post Barcellona non ci sono piaciute le sue reazioni sui social, dove anziché allentare le polemiche, le sue storie e i reel hanno provocato l’effetto contrario. Siamo però dell’idea che lui stesso se ne sia accorto e lo abbia capito, tanto da cancellare i contenuti.
Quel Michael non ci è piaciuto, lo preferiamo certamente di più quando nel weekend di gara lo incontriamo talvolta nell’hospitality di Go Eleven per un caffè. Ed è quello il vero Michael Rinaldi che apprezziamo: sorridente, simpatico, ironico, incalzante e capace di stare alla battuta. Ecco, ci piacerebbe che di lui trapelasse quell’immagine di genuinità quando a volte ci si ritrova a scambiare quattro risate insieme a Denis Sacchetti e tutta la famiglia Ramello nella loro hospitality davanti a un caffè.
Discorsi umani a parte, come ben sappiamo il contratto di Rinaldi è in scadenza quest’anno e al momento Aruba non ha alcuna fretta di prendere decisioni per il 2024. D’altronde possiamo ben capirlo: il team capitanato da Cecconi possiede la moto migliore della griglia e qualora volesse cambiare, l’alternativa sarebbe già in casa, ovvero Nicolò Bulega.
Proprio per questo motivo, Misano non rappresenta l’ultima chiamata di Rinaldi, a meno di una clamorosa debacle del numero 21, cosa che difficilmente immaginiamo possa succedere. A Michael spetta però il compito di mandare un segnale su una pista che conosce meglio delle proprie tasche. Tra sfortune e risultati non concretizzati nei primi quattro appuntamenti, questa potrebbe quindi essere quell’occasione che lui stesso rincorre davanti a una Misano tutta tinta di rosso.
Non solo: in una Superbike in cui Alvaro Bautista indossa l’abito da serial winner e in molti si aspettano di scoprire chi sarà l’avversario in grado di batterlo. Chissà mai che non possa essere proprio il romagnolo a guastargli i piani in Riviera? L’esame con il proprio compagno di box è di quelli ad alto coefficiente di difficoltà, ma forse occasione più ghiotta non c’è che provarci nella sua Misano.
Come lui stesso ci ha detto tre settimane fa a Barcellona: il rinnovo con Ducati Aruba dipende solo da me. Non possiamo che essere d’accordo.