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MotoGP, Jarvis: “Concessioni importanti per Yamaha, i test in più ci aiuteranno”

“Faremo almeno tre wildcard nel 2024 e anche altri test in Europa. Capisco che per Aprilia e KTM sarà più difficile ora che le Case giapponesi beneficeranno delle concessioni, ma così si eviterà che lascino la MotoGP in futuro”

MotoGP: Jarvis: “Concessioni importanti per Yamaha, i test in più ci aiuteranno”

Il 2023 è stato un anno da dimenticare per la Yamaha. Orfana di un team satellite dopo la rottura con RNF a fine 2022, la Casa di Iwata ha chiuso al penultimo posto della classifica costruttori, con 196 punti e 504 lunghezze di ritardo dalla vetta occupata dalla Ducati.

Una crisi di risultati ben evidenziata dal fatto che, dopo essere stato in lotta per il titolo piloti con Fabio Quartararo fino all’ultima gara del 2022, il costruttore giapponese non è riuscito a mettere a segno nemmeno una vittoria nella passata stagione. Tanto che il suo pilota di punta ha chiuso al 10° posto della classifica iridata, mentre Franco Morbidelli, ingaggiato dal team Pramac per il 2024, non è andato più in là della 13esima piazza.

Proprio come la Honda, la Yamaha ha pagato un grosso gap nei confronti dei marchi europei, ma potrà cercare di recuperare terreno già nel prossimo campionato, in cui potrà beneficiare delle nuove concessioni approvate dalla Gran Prix Commission. Un sistema che classifica i costruttori in quattro gruppi in base alla percentuale di punti raccolti in due finestre temporali e che permetterà alle due Case nipponiche di sviluppare il motore nel corso della stagione, beneficiando inoltre di due aggiornamenti aerodinamici e della possibilità di svolgere test liberi, anche con i piloti titolari, e fino a un massimo di sei wildcard.

Un grosso aiuto per la Yamaha, come ha sottolineato il Managing Director del costruttore di Iwata in un’intervista rilasciata a Speedweek, in cui ha parlato del valore del nuovo sistema di concessioni per la Casa dei Tre Diapason.

Purtroppo sono molto importanti per noi. Se vogliamo fare di nuovo un passo avanti, abbiamo bisogno di più opportunità per svolgere dei test. L’anno prossimo avremo solo due piloti. I test ci aiuteranno, dandoci più libertà. Potremo usare più motori e cambiare le specifiche durante la stagione” ha affermato il britannico, mettendo in luce alcune delle grosse lacune da colmare il prossimo anno. “Le qualifiche sono un altro aspetto. Non riusciamo a sfruttare appieno l’aderenza offerta dallo pneumatico nuovo e trovare quell’ultimo mezzo secondo”. 

Come anticipato dal collaudatore Cal Crutchlow, Jarvis ha confermato che la Casa di Iwata non ha in programma di disputare tutte e sei le wildcard permesse dalle concessioni.

Non ha senso se questi eventi non fanno parte del nostro programma di sviluppo. Ma sicuramente ne faremo di più rispetto a quest’anno, perché uno è troppo poco - ha osservato Lin - Sono convinto che ne faremo almeno tre, forse di più. Abbiamo prolungato il contratto con Cal per altri due anni e faremo anche altri test in Europa”.

Proprio in occasione della sua prima wildcard in sella alla M1, Crutchlow ha espresso la sua opinione sulla direzione da seguire nello sviluppo del motore, che mal si sposa con l’aumento della potenza chiesto da Quartararo.

“Il collaudatore ha molta esperienza e dà le sue idee, ma se Fabio si rende conto di essere più veloce con un motore diverso e uno stile di guida leggermente diverso, sicuramente si convincerà molto presto anche lui - ha detto Lin - Luca Marmorini ha molta fiducia nel quattro cilindri in linea. In Qatar abbiamo persino visto Fabio superare altri piloti in rettilineo, toccando una velocità massima di 353 km/h con una M1, che è qualcosa che non si vede spesso! Al momento ci manca l’accelerazione. Quando la pista offre meno grip, i nostri rivali accelerano molto meglio di noi in uscita di curva. Dobbiamo lavorare su questo aspetto ed è ciò che farà Cal”.

Considerando i tre podi ottenuti con Quartararo in stagione, non tutti i costruttori si sono espressi a favore dell’elargizione delle concessioni alla Yamaha.

“Credo che sarebbe meglio avere un limite di sei moto, piuttosto che una ‘Coppa Ducati’, come molti descrivono il campionato in questo momento. Sebbene Aprilia e KTM siano più forti di noi, non sono ancora al livello della Ducati, quindi capisco che sarà più difficile per queste due fabbriche ora che Yamaha e Honda beneficeranno di queste agevolazioni. Ma non devono dimenticare che all’epoca anche Yamaha e Honda avevano concordato che ci sarebbero state delle concessioni per i nuovi costruttori ha commentato il manager che, pur ribadendo la volontà della Casa nipponica di proseguire il suo impegno nella classe regina del Motomondiale, ritiene le concessioni la giusta mossa per il futuro a lungo termine del campionato e per “evitare che le fabbriche giapponesi abbandonino la MotoGP in futuro”.

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