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MotoGP, Oliveira: "La RS-GP ufficiale sarà un salto nel buio, ma ho fiducia in Aprilia"

"Farò un salto di due anni, dalla moto 2022 alla 2024, mi servirà tempo per adattarmi. Il mio futuro? Penso solo a ripagare Aprilia per avere creduto in me. La Nascar? Non la capisco, spero il team mi aiuterà a farlo"

MotoGP: Oliveira:

Il nuovo capitolo americano di Miguel Oliveira è iniziato ieri a Hollywood con la presentazione del team Trackhouse. La nuova squadra ha portato in dote al portoghese un’Aprilia RS-GP 2024 come quelle di Aleix Espargarò e Maverick Vinales, quello che serve per dimenticare una stagione costellata da tanti infortuni e pochi risultati. “Mi sono anche operato per risolvere il problema della sindrome compartimentale alla fine dello scorso novembre, ma ho avuto tempo per recuperare. È stato un mese di dicembre duro, ma ho  potuto allenarmi bene e ora posso dire che sono al 100% e non vedo l’ora di essere a Sepang per capire quale sia realmente il mio livello” spiega Oliveira.

Ti sei già allentato in moto? 
Ho girato 3 giorni a Portimao e tutto sembrava andare bene, ma la RSV4 è abbastanza diversa da una MotoGP. Per il momento sembra tutto OK e sono pronto per Sepang, però una cosa è guidare moto stradale e un’altra una MotoGP, sono due sport diversi”.

Quest’anno avrai la moto ufficiale, cosa ti aspetti? 
Farò un salto di due anni, dalla moto 2022 alla 2024, le sensazioni saranno diverse e mi servirà tempo per adattarmi. Credo nelle prime 2 gare forse non raggiungerò il massimo potenziale della moto, ma poi penso che riuscirò a stare costantemente nelle prime posizioni. È un salto nel buio, ma ho fiducia in Aprilia”.

I tecnici al tuo fianco saranno gli stessi dello scorso anno?
Sì ed è bello restare con la stessa squadra tecnica, inoltre avremo un buono supporto da Aprilia ed è un bene perché avere la moto ufficiale non è semplice. Gli uomini di Noale ci hanno già dato un mano lo scorso anno e in questa stagione avremo lo stesso supporto e più persone nel box per aiutare. Penso saranno più pronti a gestire due moto in più”.

Come ti stati trovando nel team Trackhouse?
“La prima impressione è molto buona, capisci che vengono dalle corse e puoi vedere dalla livrea quale sia il loro approccio all MotoGP. Ora bisogna fare esperienza insieme, gara dopo gara, sarà il tempo a permetterci di conoscerci meglio”.

Ti piace la Nascar?
L’ho guardato per massimo 5 minuti in TV, non riesco a capirla (ride), ma adesso potrò riuscirci con questo team”. 

Stai già pensando al tuo futuro?
Lo scorso anno credo di avere finito 9 gare su 21, il mio unico pensiero è ripagare Aprilia per la fiducia che mi hanno dimostrato. Il 90% dei piloti è senza contratto, quindi sono preoccupato come tutti. Direi che è un po’ troppo presto per parlare del futuro, non è nei miei pensieri adesso. Considerato che si vedono stracciare i contratti prima, potrebbero mettere una finestra di mercato a metà stagione, come nel calcio, per cambiare squadra in corso, ma non sta a me decidere certe cose”.

Sei pronto ad affrontare 44 gare, contando le Sprint, quest’anno?
In questa stagione non penso si potrà cambiare niente a livello di format. Alla fine della scorsa abbiamo visto che tutti erano riusciti ad adattarsi al format, andava un po’ meglio. È stata tutta esperienza, anche se ha significato avere più stress perché bisogna essere sempre veloci, in ogni turno. Ovviamente, da pilota, mi piacerebbe ci fossero meno Sprint.

Non è strano essere costretti a essere più lenti nella gara lunga dopo avere dato il massimo nella Sprint?
Avevamo questa sensazione anche con il format precedente, domenica eravamo sempre più lenti perché in pista c’è meno grip dopo la gara della Moto2, vedremo se cambierà con le Pirelli. Il fatto è che devi avere tutto sotto controllo per più tempo, ma noi cerchiamo sempre di andare il più veloce possibile”.

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