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MotoGP, Barana: “Nuova e vecchia Ducati? La differenza sarà più grande che nel 2023”

Il Direttore Tecnico di Ducati Corse illustra ciò che differenzierà la Desmosedici GP24 dalla GP23 affidata a Marquez: “Abbiamo lavorato su tutti i fronti. La moto 2024 avrà un motore più prestazionale e un nuovo pacchetto aerodinamico”

MotoGP: Barana: “Nuova e vecchia Ducati? La differenza sarà più grande che nel 2023”

L’evoluzione in Casa Ducati non si ferma mai. Proprio per questo, pur già vinto tutto quello che c’era da vincere per due anni consecutivi, la Casa di Borgo Panigale ha lavorato alacremente sulla sua Desmosedici, per mettere in campo una Rossa ancor più performante nel 2024. Sebbene l’ultima MotoGP sviluppata dalla Ducati sia una versione affinata e non rivoluzionata della moto portata all’iride da Francesco Bagnaia nel 2023, tante sono state le migliorie apportate alla sua belva dal costruttore bolognese, che si aspetta un deciso passo avanti rispetto alla stagione passata.

Credo che la differenza tra la GP24 e la GP23 sarà maggiore di quella tra la GP23 e la GP22, ha rivelato a Marca il Direttore Tecnico di Ducati Corse Davide Barana, per poi spiegare più nel dettaglio le aree in cui si è concentrato lo sviluppo della Ducati per il 2024: “Abbiamo lavorato su tutti i fronti, perché una moto è fatta di tanti elementi. Le prestazioni dipendono da un insieme di cose, non da una sola e continuiamo con questa filosofia. Per il prossimo anno avremo un motore migliore, con un po’ più di potenza. Ovviamente, dopo dieci anni di regolamenti stabili, è sempre difficile trovare qualche cavallo in più. Ma ci proviamo ogni anno e quest’anno abbiamo ottenuto un buon pacchetto, anche grazie all’introduzione di nuovi carburanti”.

Il nuovo propulsore della Rossa ha già dato riscontri positivi nella giornata di test svolta a novembre a Valencia e promette di essere un avanzamento sotto ogni punto di vista.

“Siamo stati molto attenti a mantenere la guidabilità del motore, perché l’anno scorso abbiamo fatto un po’ fatica all’inizio a recuperare quella del vecchio propulsore. Per questo abbiamo portato il nuovo motore a Valencia, ma abbiamo lavorato molto sulla calibrazione. Abbiamo svolto dei test che sono andati bene perché Pecco e gli altri piloti erano contenti e hanno notato l’aumento delle prestazioni e una guidabilità uguale, se non superiore, a quella precedente - ha sottolineato il braccio destro di Gigi Dall’Igna - Dobbiamo essere cauti perché Valencia è un tracciato molto particolare, con molta aderenza, ma almeno abbiamo lasciato il circuito con ottimismo e un sorriso”.

Motore più potente e nuova aerodinamica sulla GP24

Il miglioramento più evidente sarà sul fronte della potenza, ma la Ducati non toccherà comunque i 370 km/h. “Per raggiungere quasi dieci km/h in più servono decine di cavalli. Inoltre la velocità massima dipende dalla potenza, ma anche dall’aerodinamica. Avere molta superficie per creare carico aerodinamico costerà di più in termini di velocità massima. Ma ci sono anche altri fattori, ecco perché bisogna trovare un equilibrio”, ha spiegato l’ingegnere veronese.

Le prestazioni del motore non saranno infatti l’unico aspetto che differenzierà le GP24 dalle Desmosedici 2023 che saranno affidate a Marc Marquez, Alex Marquez e ai due portacolori del team VR46 nel 2024. La GP24 godrà anche di un nuovo pacchetto aerodinamico, che verrà mostrato per la prima volta a Sepang.

“Non bisogna pensare che si tratti di qualcosa di mai visto prima, ma le differenze sono abbastanza evidenti. Nelle simulazioni ci dà buoni risultati, che dovremo confermare in pista” ha ammesso Barana, che ha confermato come i cambiamenti apportati alla Desmosedici saranno più profondi di quanto non si veda a occhio, sebbene non si tratti di una moto completamente rivoluzionata

“Quando fai una moto e cerchi di migliorare qualcosa, rischi anche di perdere qualcosa che hai già, ecco perché si fanno più evoluzioni che rivoluzioni - ha spiegato - Le evoluzioni sono più o meno grandi, a seconda delle idee che si hanno in mente, ma ci sono anche evoluzioni introdotte durante l’anno, che sono meno visibili della carenatura, come il sistema di partenza che abbiamo introdotto a metà stagione nel 2023. Era il risultato di un’evoluzione del telaio, dell’abbassatore... era molto grande. Ci sono voluti molti mesi per metterlo a punto”.

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