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MotoGP, Pedro Acosta: "Solo 8°? Davanti a me ci sono 7 o 8 titoli mondiali"

"Non mi sorprende che gli altri piloti siano più competitivi di me,  hanno maggiore esperienza". Per adesso il lavoro ha riguardato perlopiù il motore, ma per domani il programma è chiaro: "Dovrò fare una simulazione gara" 

MotoGP: Pedro Acosta:

E' stata la sorpresa dell'inverno della MotoGP finora, ma nel secondo giorno di test veri e propri in Malesia ha leggermente perso terreno. Pedro Acosta ha chiuso il suo mercoledì in ottava piazza e circa sei decimi da Bastianini dopo aver completato 52 giri. "Ho migliorato di quattro decimi rispetto al tempo dello shakedown, quindi pian piano sto arrivando  - ha dichiarato soddisfatto - Il resto del gruppo è andato veloce? Non mi sorprende, davanti a me ci sono almeno sei o sette titoli Mondiali. Sono piloti che hanno esperienza, non solo nella classe regina, ma in generale nel motomondiale. Non va dimenticato che per me è solo la terza volta qui a Sepang. Loro saranno inoltre come essere competitivi e quali assetti adottare. Comunque, sono più contento del passo che del mio giro veloce".

Nonostante abbia stupito tutti la maniera in cui immediatamente è entrato in sintonia con la KTM, il talento spagnolo ha ammesso: "Manca ancora qualcosa nel passo gara. Sono stato più incisivo rispetto a martedì, ma non è sufficiente. Nel complesso dall'ultima volta la moto è migliorata, sia in termini di elettronica, sia di aerodinamica. In azienda si stanno dando un gran da fare per apportare delle modifiche ed effettivamente stiamo crescendo". 

Il focus in pista ha invece finora riguardato primariamente il propulsore  "Ho provato l'unità che avevo già testato la scorsa settimana e ieri quella oggi ha montato Brad. Poi abbiamo solo lavorato un po' su set-up ed elettronica, mentre l'aerodinamica non l'abbiamo toccata", ha spiegato.

Decisamente contento delle sensazioni provate in sella ad una moto ben più massiccia rispetto a quella a cui era abituato, oltre che dei continui passi avanti in ogni area, il 19enne ha scherzato sullo stato delle sue mani. "Non sono neppure tanto rovinate nonostante il caldo. Questo è uno dei luoghi peggiori come temperatura ed umidità, per cui sono sempre bagnate, ma quando guido non sento dolore".

Ammesso di avere ancora da imparare dal compagno di squadra Binder, a cui si è avvicinato, stando ai dati della telemetria, solo nel T1 e nel T3, ha poi rivelato alcune difficoltà incontrate nel time attack: "Devo dire che in generale facevo più fatica in Moto 2. Oggi, con la seconda gomma è andata bene, con la prima, al contrario, faticavo a capire dove frenare e come approcciare le curve. Domani mi dedicherò ancora alla caccia al tempo e alla simulazione di gara, così da avere più informazioni".

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