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SBK, Bautista: “Quando Lowes mi ha passato pregavo che la mia gomma non esplodesse”

“Gli ultimi tre giri di Gara 2 sono stati più lunghi di tutto il weekend. Sono contento di aver finito la gara e di aver migliorato la mia confidenza con la moto in ogni giornata. Per me questo Round è stato come un test invernale”

SBK: Bautista: “Quando Lowes mi ha passato pregavo che la mia gomma non esplodesse”

Quello a Phillip Island è sempre stato un fine settimana anomalo e anche quest’anno non ha fatto eccezione. Il Round d’apertura della stagione ha sovvertito ogni pronostico della vigilia, regalando un fine settimana pazzo e numerosi colpi di scena, tra i quali non sono mancati i problemi di gomme sofferti da Alvaro Bautista negli ultimi giri di Gara 2. Dopo aver condotto al comando quasi tutti gli 11 giri della corsa, accorciata a causa della bandiera rossa provocata dalla caduta di Jonathan Rea, il 39enne spagnolo è entrato in crisi con le coperture, scoprendo il fianco ad Alex Lowes, che ne ha approfittato per firmare una doppietta, strappandogli il successo all’ultimo giro.

Aveva più gomma di me. Letteralmente. Dovrò controllare, perché se la mia moto dovesse risultare sottopeso è per colpa della Pirelli, giusto per essere chiarire! - ha commentato ridendo il due volte iridato - È stato strano, perché nei primi giri gli pneumatici andavano molto bene e alla ripartenza ho pensato di poter spingere, visto che potevo fare facilmente 11 giri, ma non è stato così. Non so se sia dipeso dal fatto che ho spinto troppo nei primi giri, ma penso che il grosso problema stato il fatto che la temperatura delle gomme era troppo bassa per via dei due giri lenti che abbiamo fatto prima della ripartenza. Sinceramente non mi aspettavo che mi capitasse un bloccaggio come quello che ho avuto. Gli ultimi tre giri in particolare sono stati impossibili. La moto saltava in tutte le curve a sinistra, i movimenti erano molto corti e aggressivi ed era anche difficile raggiungere il massimo della piega. Credo che gli ultimi tre giri siano stati più lunghi di tutto il weekend (ride). Troppo lunghi. Però sono contento della mia performance, perché è cresciuta tra venerdì e oggi. Mi sono trovato sempre meglio in sella e, anche se non mi sento al 100% come prima, ho chiuso il gap. Questo weekend è stato molto positivo e dopo la caduta di ieri in Gara 1 oggi era importante continuare a costruire una buona confidenza con la moto”.

Un finale di gara sofferto per Bautista, che al momento del sorpasso del britannico aveva un solo chiodo fisso in mente.

“Sinceramente in quel frangente ho pensato: ‘gomma, ti prego non esplodere!’ (ride), perché a volte capita che ci sia del blistering sulla gomma ma non si sente e il fatto che lo avvertissi significava che le bolle dovevano essere grandi, per quello non stavo pensando ad altro. Non sapevo chi fosse il pilota dietro di me, ma sapevo che sarebbe stato semplice superarmi visto che non riuscivo a piegare e ad essere veloce in ingresso curva. Ho cercato di stargli vicino all’ultima curva, ma avendo problemi in ingresso ho perso tanto e non è stato semplice. Forse in condizioni normali sarei riuscito a portare più velocità in curva e a superarlo in uscita, ma questa volta sono felice prima di tutto per aver finito la gara. L’obiettivo era quello di lavorare su me stesso e sono contento di questo”.

L’incidente dello scorso ottobre a Jerez ha infatti rallentato l’intera preparazione invernale di Alvaro, giunto in Australia in ritardo di condizione.

“L’anno scorso, quando abbiamo affrontato il primo Round qui, avevo già alle spalle quasi sei giorni in moto, trascorsi prendendo fiducia e lavorando in maniera specifica sulla moto e su di me in sella. Quest’anno, invece, ho capito soltanto lo scorso martedì che potevo lavorare esclusivamente sulla moto, quindi sono arrivato senza aver trascorso molti giorni con delle buone sensazioni in sella, a causa del mio problema - ha spiegato il portacolori del team Aruba.it Racing - Ducati - Jerez è stato un disastro dal punto di vista delle mie condizioni fisiche, a Portimao è andata un pochino meglio ma non in termini di focus sulla moto, mentre martedì, qui, ho capito che stavo cominciando a guidare in maniera più o meno accettabile. Per me questo weekend è stato come un test invernale, perché si è trattato di costruire la fiducia giorno dopo giorno. Spero di arrivare al meglio al prossimo test in Catalunya o durante il Round”.

Tra l’incidente di Rea, l’esplosione di Razgatlioglu e la caduta dello stesso Bautista, quello a Phillip Island si è rivelato un fine settimana complesso per gran parte dei protagonisti più attesi.

Prima ancora dell’inizio del fine settimana sapevamo che sarebbe stato problematico, per via delle gomme e delle gare flag to flag. E oggi è stato ancora peggio a causa del problema che c’è stato in Curva 2, che ha ritardato la partenza di più di un’ora, e poi anche per via della bandiera rossa - ha commentato il pilota iberico, cercando di vedere il quadro generale - È stato un weekend pazzo, ma alla fine io ho cercato di sfruttare ogni uscita per migliorare il mio feeling con la moto. Non mi importava che si trattasse di Gara 1, della prima sessione di prove libere o della Superpole, il mio obiettivo era quello di migliorare le mie sensazioni in sella”.

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