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Malgrado le delicate questioni extra sportive non stiano rendendo l’atmosfera nel box Red Bull tranquilla, il GP dell’Arabia Saudita ha regalato alla scuderia austriaca l’ennesima doppietta. Max Verstappen ha letteralmente dominato partendo dalla pole e non abbandonando mai la prima posizione. Alle sue spalle il compagno Sergio Perez a dispetto di 5 secondi di penalità per un rischio collisione in corsia box e il ferrarista Charles Leclerc, incapace di reggere il ritmo della RB20 del messicano che presto lo ha superato ed abbandonato, ma alla bandiera a scacchi autore del giro veloce con un 1’31”632.
Quarto posto per la McLaren di un solido Oscar Piastri, seguito dall’Aston Martin di Fernando Alonso e dalla Mercedes di George Russell. L’eroe di giornata è stato però Oliver Bearman, arrivato stremato al traguardo, ma autore di una corsa esaltante. Per la prima volta al volante della SF24 nelle libere 3 per sostituire Carlos Sainz alle prese con un’appendicite, è riuscito a conquistare l’11esima posizione in qualifica e nel GP si è saputo mettere in mostra con dei bei sorpassi come quello sulla Haas di Nico Hulkenberg, chiudendo settimo.
Ottavo Lando Norris protagonista di un gran premio con molti colpi di scena. Prima messo sotto indagine per una presunta partenza anticipata e poi scagionato, il pilota McLaren ha ricevuto una bandiera bianca e nera per aver zigzagato in rettilineo e inoltre è stato rallentato da un secondo pit stop mal riuscito.
Nona la Mercedes di Lewis Hamilton, tra i più attivi nei testa a testa, quindi Hulk.
Sebbene il podio non abbia regalato grandi sorprese non sono mancate avvincenti battaglie in centro gruppo come quella tra la RB di Tsunoda e la Haas di Magnussen. Due i ritiri: Pierre Gasly al giro 2 per noie al cambio e Lance Stroll alla tornata 7 per un incidente che ha anche portato all’ingresso della Safety Car.
Per la cronaca dettagliata potete consultare il sito Motorsport.com.
